A Bruxelles è ancora fumata nera sulle nomine dei nuovi presidenti della Commissione Ue e della Bce

Il premier Conte: "Per me non c'è solo il criterio della SpitzKandidat, come unica soluzione"

A Bruxelles è ancora fumata nera sulle nomine per i posti chiave in Commissione Ue. Mancherebbe l’accordo tanto che il presidente del Consiglio Donal Tusk sospende la riunione, rinviando ad un nuovo incontro le decisioni, che si terrà domani 2 luglio alle ore 11.00. A non convincere è stato il nome del socialista Frans Timmermans, l’ idea che viene dal pacchetto Osaka pensata dalla Markel a margine del G20 in Giappone, con Sanchez, Macron e Rutte.

Secondo quanto proposto, si tifava per il socialista olandese fermando quello di Wber, proposto dai Popolari ma non apprezzato in quanto considerato poco adatto all’incarico. Secondo lo schema tedesco la Commissione Ue sarebbe dovuta andare al premier belga Charles Michel mentre la presidenza della Bce al francese Villeroy. La decisione del presidente Tusk di rinviare a domani la riunione tra i capi di stato è giunta dopo una estenuante e lunga nottata, che ha visto i partecipanti scontrarsi in una lunga trattativa durata 12 interminabili ore, senza arrivare ad una possibile nomina al posto di Junker.

Il premier Conte lasciando il vertice ha dichiarato in merito:« Il pacchetto di Osaka mi ha lasciato molto indeciso insieme ad altri colleghi di 10, 11 Paesi – aggiungendo – e abbiamo così opposto obiezione». In mattinata Conte aveva dichiarato invece che la trattativa delle nomine era ancora in corso, e che il nome di Timmermans era già in dubbio, perché il suo nome non sembrava raggiungere la unanimità di consensi e riteneva difficile capire se avesse la maggioranza qualificata. «Non stiamo lavorando ancora alle possibili alternative ma – aveva spiegato poi il premier Conte – il nostro Paese è molto aperto al dialogo. Per me non c’è solo il criterio della Spitzkandidat come unica soluzione. Non vogliamo vincolarci ad unici criteri. Ma dobbiamo essere invece flessibili nella scelta di un candidato giusto». Sembra tramontare intanto l’ipotesi del sottosegretario leghista Giorgetti nel ricoprire qualche incarico a livello Ue. Ma è una situazione ancora tutta in divenire e pieni di nodi questa delle nomine dei posti chiave delle istituzioni Ue. Nodi che si spera verranno sciolti nelle prossime ore.

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