
Bolivia: arrestato il generale Zuniga per tentato colpo di stato
Fallito in poche ore il tentato colpo di stato in Bolivia. Arrestato il generale Zuniga. Aveva inviato carri armati e soldati a occupare le zone davanti agli uffici governativi. Decine di persone sotto indagine. Fermato anche il capo della Marina.
È durato circa tre ore il tentativo di colpo di stato in Bolivia, e si è concluso con l’arresto dell’ex capo dell’esercito, Juan Jose Zuniga. I soldati ai suoi ordini avevano fatto irruzione nei palazzi governativi, dove il presidente boliviano Luis Arce si trovava in riunione di Gabinetto, mentre i carri armati avevano occupato le zone davanti agli edifici.
Arce, dopo aver lanciato un appello alla popolazione, ha subito nominato i nuovi vertici dell’esercito, che hanno poi richiamato all’ordine i soldati e liberato piazza Murillo, infine invasa da boliviani in festa.

Luis Arce
Nel tentativo di golpe sono rimaste ferite almeno dodici persone, alcune per i colpi sparati dai soldati agli ordini di Zuniga. A riferirlo sono state le ministre della Presidenza e della Sanità, rispettivamente Maria Nela Prada e María Renée Castro. Quest’ultima ha poi dichiarato che “Le nostre brigate mediche sono entrate rapidamente in azione e hanno trasferito i feriti nelle strutture sanitarie cittadine competenti”.
Oltre a Zuniga, è stato arrestato come artefice del tentato golpe anche il capo della Marina, Juan Arnez Salvador. In una successiva conferenza stampa Eduardo Del Castillo, ministro dell’Interno, ha affermato che i due militari saranno processati per reati legati alla sicurezza interna.
Era stato già il vicepresidente boliviano, David Choquehuanca, a denunciare la situazione: “Denunciamo alla comunità internazionale che in Bolivia è in corso un colpo di stato contro il nostro governo democraticamente eletto”.
Allarme anche dall’ex presidente Evo Morales, che da un suo profilo social aveva confermato che “Un gruppo del Reggimento speciale di Challapata ha occupato la Piazza Murillo e ha appostato franchi tiratori. Questo significa che il colpo di Stato è stato preparato in anticipo“, per poi esortare il popolo boliviano a “difendere la Patria da alcuni gruppi militari che agiscono contro la democrazia”.

Antonio Guterres
Del Castillo ha sottolineato che «c’è un altro gruppo di persone che saranno indagate per aver contribuito alla realizzazione del tentato colpo di Stato. Una volta che saranno condannati. Garantiremo che ciò non accada di nuovo”.
In seguito agli eventi, ieri il presidente Luis Arce ha nominato in una cerimonia i nuovi vertici delle forze armate: il generale José Wilson Sánchez Velásquez, come comandante dell’esercito, il generale Gerardo Zabala, quale capo dell’Aeronautica militare, e il vice ammiraglio Renán Guardia, alla guida della Marina.
Edmundo Novillo, Il ministro della Difesa boliviano, ha assicurato che “La situazione è già sotto controllo all’interno delle Forze Armate”.

Josep Borrell
Da parte sua, Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è preoccupato per la situazione in Bolivia e chiede che venga “Protetto l’ordine costituzionale” e il suo portavoce, Stéphane Dujarric, conferma che ”Il Segretario generale è molto preoccupato per gli avvenimenti a La Paz, in Bolivia, e il tentato colpo di Stato. Il Segretario invita tutte le componenti della società boliviana, comprese le Forze Armate, a proteggere l’ordine costituzionale e a preservare un clima di pace”.
L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha scritto su X che “L’Unione europea condanna qualsiasi tentativo di sconvolgere l’ordine costituzionale in Bolivia e di rovesciare i governi democraticamente eletti, ed esprime la propria solidarietà al governo e al popolo boliviano”.