Camera: Giorgia Meloni e il Consiglio europeo

Camera: Giorgia Meloni e il Consiglio europeo

La Premier italiana interviene in Parlamento per illustrare la posizione dell’Italia al Consiglio europeo. Votate le stesse risoluzioni presentate in Senato. Interventi in aula anche sulle guerre in Medio oriente e Ucraina.

Ieri Giorgia Meloni ha tenuto un intervento a Palazzo Madama (oggi sarà alla Camera dei deputati) per illustrare le posizioni che l’Italia assumerà a Bruxelles al Consiglio europeo, previsto per oggi e domani, al quale parteciperanno 27 paesi.

Giorgia Meloni

Come apertura per il suo discorso, la leader di Fratelli d’Italia ha voluto ricordare Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, i due giornalisti uccisi in Somalia nel 1994: “Ricorrono i 30 anni dall’agguato che ha spezzato le loro vite. Ilaria Alpi è una delle donne che ho citato nel mio discorso di insediamento alle Camere, il suo coraggio è il coraggio delle donne italiane e a lei dobbiamo essere tutti grati, in particolare le donne“.

Antonio Tajani

Alla presenza anche di Antonio Tajani e Matteo Salvini, sono poi state votate le stesse risoluzioni già presentate il giorno precedente in Senato.
Parlando del conflitto in Medio Oriente, la Premier ha risposto al segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, dichiarando di non essere d’accordo “sul tema del ripristino immediato dei fondi a Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi del Vicino Oriente, ndr) finché non è stata fatta piena luce sull’utilizzo delle risorse, non si deve fare questo errore. Non significa non occuparsi dei civili a Gaza: mentre noi sospendiamo i fondi a Unrwa, altre associazioni operano, abbiamo trasferito 20 milioni di euro a Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. E oggi stiamo per stanziare ulteriori risorse per Food for Gaza per coordinare meglio gli aiuti“.

Vladimir Putin

Passando a un altro conflitto, quello in Ucraina, Meloni ha dichiarato: “Quello che oggi si chiama stallo è un equilibrio che consente all’Ucraina di resistere che è la precondizione per cercare di garantire dei negoziati. Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo: noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono gli altri e gli ho risposto. È molto facile, ritiri le truppe è avrà la pace come lei ha voluto la guerra. Per questo continuo a ritenere che quello che stiamo facendo è propedeutico a una pace a meno che non si intenda l’idea che è meglio che si viva sotto una vita dura“.

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