
Chiusure e Piano vaccinale: il confronto di Draghi con le Regioni
Fare il punto sul piano vaccinale per arrivare a raggiungere il prima possibile la soglia delle 500 mila dosi al giorno e discutere del decreto che entrerà in vigore dal 7 aprile e che segnerà le nuove linee di indirizzo su chiusure e sostegni economici. Questi i punti salienti Perdi discussione a palazzo Chigi: il presidente del Consiglio Mario Draghi vedrà i presidenti delle Regioni e al vertice parteciperanno, oltre ai i ministri interessati, anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo. Per quanto riguarda le chiusure, il governo ha già fatto capire che potrebbero esserci degli allentamenti a metà aprile se la curva dei contagi dovesse scendere, ma tutto dipenderà dall’indice di contagio e dal tasso di saturazione degli ospedali, dei reparti Covid e delle terapie intensive
Fare il punto sul piano vaccinale per arrivare a raggiungere il prima possibile la soglia delle 500 mila dosi al giorno e discutere del decreto che entrerà in vigore dal 7 aprile e che segnerà le nuove linee di indirizzo su chiusure e sostegni economici. Questi i punti salienti Perdi discussione a palazzo Chigi: il presidente del Consiglio Mario Draghi vedrà i presidenti delle Regioni e al vertice parteciperanno, oltre ai i ministri interessati, anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Figliuolo.
Per quanto riguarda le chiusure, il governo ha già fatto capire che potrebbero esserci degli allentamenti a metà aprile se la curva dei contagi dovesse scendere, ma tutto dipenderà
dall’indice di contagio e dal tasso di saturazione degli ospedali, dei reparti Covid e delle terapie intensive.
Se le misure di contenimento prese fino a oggi porteranno significativi risultati, le restrizioni potranno essere allentate. Altrimenti si andrà avanti fino a maggio senza zone gialle.
“Impensabile riaprire con 300 morti al giorno e le terapie intensive alla soglia della saturazione”, afferma il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano. Obiettivo primario dell’esecutivo resta comunque far procedere velocemente la campagna vaccinale.
Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare una quantità massiccia di dosi sia di Pfizer, sia di Moderna che di AstraZeneca.
Il decreto in arrivo mercoledì infine dovrebbe comprendere anche una parte, allo studio della ministra della Giustizia Marta Cartabia, sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario: per chi non rispetta l’obbligo di vaccinarsi, secondo quanto emerge da fonti di stampa, sarebbero previste sanzioni crescenti, dallo spostamento ad altro incarico fino alla la sospensione dello stipendio.
“Vogliamo dare una cornice uguale per tutte le Regioni”, ha sottolineato Mariastella Gelmini, rivendicando come “norma di buon senso” l’ormai prossimo obbligo di vaccinazione per tutti gli operatori sanitari e sottolineando che “un governo di unità nazionale ha senso se crea unità non solo a Roma ma anche sui territori”. È un richiamo ad “attuare la Costituzione alle condizione date” quello che arriva dal ministro per le Regioni che inquadra il nuovo piano vaccinale facendo osservare che “il piano originario, del precedente governo, non è una polemica ma un dato di fatto, non chiariva quali fossero i servizi essenziali e c’erano delle lacune per cui le Regioni – ha spiegato Gelmini – sono andate in ordine sparso”.
Alla riunione di questo pomeriggio, ha anticipato il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, “diremo che c’è bisogno di stringere i bulloni” alla macchina avviata per le vaccinazioni. Entro il 3 aprile, ha ricordato Bonaccini “arriveranno circa 4 milioni di dosi. Se sarà così possiamo fare tanto e bene. Non manca l’organizzazione, mancano le dosi”.
Il presidente Bonaccini, ha ribadito la comunione d’intenti con il governo per la riapertura delle scuole dopo Pasqua: “E’ giusto – ha detto – che dopo Pasqua fino alla prima media si possa tornare a scuola”.
