
Conte a Bruxelles:”La situazione è difficile, penalizzati da regole da riscrivere”
Salvini dall'Italia ribadisce:"Giù le tasse o mollo subito". Conte:"Confido sul fair player di tutti"
Fumata nera per le nomine in Commissione Ue, tutto rinviato ad un prossimo summit straordinario fissato il 30 giugno, cioè 48 ore prima dell’apertura del nuovo Consiglio. Il premier Conte non nasconde adesso le perplessità in merito alla questione che riguarda la procedura di infrazione che pende come la spada di Damocle sull’Italia:«E’ una situazione difficile, ma io confido nel fair player di tutti coloro che siedono intorno al tavolo delle trattative – ha dichiarato stamani Giuseppe Conte prima della riunione che era in agenda e dove ad attenderlo c’era anche Junker – confido in soluzioni possibili». «Farò ogni sforzo per evitare la procedura – quindi tagliando corto il premier ribadisce – bisogna evitarla ad ogni costo. Rischiamo di essere puniti da un’interpretazione sbagliata delle regole, quelle regole che l’Italia intende rispettare». C’è divergenza di stima di almeno 3mld di crescita tra l’Ue e l’Italia:«Abbiamo reso operativi già 2mld accantonati – spiega il capo del Governo giallo-blu – il deficit è al 2,1% e non al 2,5% come contestato da Bruxelles, risparmi e maggiori entrate saranno poi quantificate definitivamente nell’assestamento di bilancio». Dunque i negoziati sono anora tutti in salita per il nostro Paese. E a chi domandava al premier come rispondere all’annuncio di Salvini che parla di un taglio subito da 10 milioni oppure lui se ne va, Conte ha detto:«Non ho avuto il tempo materiale di leggere le notizie che vengono dall’Italia – e ha affermato – lo stiamo dicendo tutti i giorni. abbiamo programmato un tavolo dove discutere seriamente la questione delle tasse». Il premier Conte alla conferenza di chiusura di questa prima riunione a Bruxelles ha parlato di un serio progetto per la riforma fiscale del nostro Paese, non facendo alcun riferimento però alla famosa flat tax.
Salvini dall’Italia ribatte che servono 10 milioni e che se non si trovano subito è disposto ad andarsene:«Giù le tasse o lascio il Governo, servono 10 milioni – e aggiunge poi – servono 10 o 15 milioni. I soldi ci sono, ne sono convinto». Ma gli italiani iniziano a pensare che la via di uscita dalla pratica di infrazione paventata dall’Ue, sia una via molto stretta da percorrere. Il tutto è rimandato comunque al summit del 30 giugno, dove si risolveranno la questione delle nuove nomine ai vertici delle Commissioni Europee, e dove Conte tenta di piazzare per l’economia, un italiano competente. Chissà il nome del leghista Giorgetti circola da tempo nei corridoi dei palazzi della politica. Ora se sia Giorgetti o meno quell’uomo italiano a dirigere la commissione negli affari economici a Bruxelles non importa tanto, quanto capire se ciò sia condiviso anche dagli altri Paesi membri oppure sia un sogno tutto italiano.
