
Elezioni Francia: Macron esclude alleanza con la Sinistra di Mélenchon
Nelle coalizioni in vista delle elezioni di domenica prossima in Francia, Macron esclude accordi con la sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon: “Non governeremo con La France Insoumise”.
All’ultimo turno delle elezioni legislative in Francia, Marine Le Pen ha ottenuto il 33% dei consensi, mentre Emmanuel Macron si è fermato al 20,83%. Domenica prossima ci sarà il ballottaggio. Come avevamo spiegato, in questi giorni sono decisivi gli accordi che stanno stringendo le forze politiche opposte al Rassemblement National.
Proprio nell’ambito di tali accordi, Macron ha fatto alcune dichiarazioni sul patto stretto tra il Nuovo Fronte Popolare, che riunisce i principali partiti di sinistra, ed Ensemble, la coalizione che sostiene il presidente francese.

Jean-Luc Melenchon
Il riferimento, in particolare, è a Jean-Luc Melenchon, leader del partito di sinistra radicale La France Insoumise. “Non governeremo con La France Insoumise, una desistenza non significa una coalizione”, ha sottolineato infatti Macron davanti al Consiglio dei ministri in Francia.
Stesso concetto espresso, poche ore prima, anche dal Primo ministro francese Gabriel Attal: “Tutto mi separa da La France Insoumise. Non farò mai un’alleanza con loro”.
Nel frattempo, Marine Le Pen critica i suoi avversari: “Édouard Philippe (Primo ministro francese dal 2017 al 2020 e notoriamente dalla parte di Macron, ndr) invita a votare comunista. Jean-Luc Mélenchon invita a votare Gérald Darmanin (attuale ministro dell’Interno – ndr). E Christian Estrosi annuncia che alla guida del gruppo maggioritario, all’Assemblea, farò un colpo di Stato: la classe politica dà di sé stessa un’immagine sempre più grottesca”.
Poco prima, Le Pen aveva accusato direttamente Macron di un “Colpo di Stato amministrativo” per le nomine ai posti chiave dello Stato durante il consiglio dei ministri.
“Sapevamo che Marine Le Pen mente, sappiamo adesso che manipola l’informazione”, ha reagito la portavoce del governo, Prisca Thévenot “Che ci siano delle nomine in consiglio dei ministri”, ha sottolineato, “non è una novità”.