
Ha il diabete e un bimbo di Reggio Emilia viene escluso dall’asilo
A raccontare la vicenda è Rita Lidia Stara, presidente della Feder, la Federazione emiliano-romagnola delle associazioni che si impegnano per le persone con diabete.
Un bambino di 2 anni e mezzo, colpito da diabete di tipo 1, non è stato accettato in un nido pubblico dell’Appennino reggiano e ha dovuto ripiegare quindi su un’altra scuola, un asilo parrocchiale. A raccontare la vicenda è Rita Lidia Stara, presidente della Feder, la Federazione emiliano-romagnola delle associazioni che si impegnano per le persone con diabete. La storia che ha del raccapricciante è raccontata da Repubblica.it che ha raccolto le dichiarazioni della presidente della Feder .
“Un fatto discriminatorio gravissimo e inaccettabile”, denuncia Stara. “Ora questo caso dovrà servire ad ottenere una normativa nazionale a tutela di tutti i minori che hanno necessità di farmaci durante l’orario scolastico, ma anche della stessa scuola”. Il bambino, che chiameremo Francesco, ha scoperto un anno fa di essere affettoda diabete di tipo 1 e per questo insulino-dipendente a vita. Da allora utilizza un microdiffusore per l’insulina, e un sensore, collegato anche con un’app al cellulare dei genitori, che monitora costantemente il livello della glicemia.
Il bimbo ha iniziato a frequentare l’asilo pubblico. Il personale aveva svolto un corso sul diabete e sull’utilizzo del microinfusore, ma dopo un mese di “prova”, durante il quale il piccolo è sempre stato accompagnato dai genitori, è stata formalizzata l’indisponibilità dell’asilo “a seguire il bambino in classe e, tantomeno, a impostare il microinfusore per la somministrazione dell’insulina al pasto”, spiega la famiglia. A questo punto, continua la coppia, “abbiamo continuato ad accompagnare nostro figlio a scuola per due mesi, nonostante evidenti disagi”. Infine a dicembre il bambino è stato portato in una scuola dell’infanzia parrocchiale distante 7 km, che ha accettato di seguire Francesco nelle sue necessità quotidiane.
