Il flop del reddito di cittadinanza

Il flop del reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza si sta dimostrando un flop anche se sono già 5 milioni le domande. Sussidio per i poveri o regalo a nullafacenti e furbetti?

Di Alberto Xerry De Caro

Mentre il MS5 esulta per il lancio del reddito di cittadinanza, il Governo finlandese ammette ora che il sussidio dato ai suoi disoccupati è stato un grande flop e dopo un anno corre subito ai rimedi abolendolo immediatamente
In Italia il Reddito di cittadinanza, ma chi veramente lo vuole?
È il vanto del MS5 nel rilancio dell’economia italiana per combattere la disoccupazione e la povertà. 6 milioni sono i disoccupati e inoccupati in Italia e a un mese dal via libera al reddito di cittadinanza, l’affluenza dei richiedenti rimane ancora troppo bassa per cantare vittoria. Mancano pochi giorni al termine per iscriversi nelle liste e i pentastellati incrociano le dita della mano per scongiurare il peggio perché le elezioni europee sono alle porte. Anche il numero dei navigator si abbassa e viene dimezzato andando incontro alle esigenze delle Regioni

Non entusiasma né convince tanto gli italiani a quanto pare il reddito di cittadinanza, il provvedimento voluto fortemente dal MS5 come nuova misura di contrasto alla povertà per risollevare l’Italia dal problema della disoccupazione e rilanciare dall’interno i suoi consumi. Dal 6 marzo data di inizio per la registrazione nell’elenco degli aventi diritto, si riscontra finora una scarsa affluenza dei cittadini andati a iscriversi alle liste per ottenere questo reddito. Dati rilevati in forte controtendenza rispetto a quelli immaginati dal MS5. Le richieste sino allo scorso 11 marzo risultavano 122 mila, secondo dati diffusi dal Ministero del Lavoro e presentati ufficialmente da Di Maio al ‘Villaggio Rousseau’ di Milano, in una conferenza tenuta appositamente perché la Lombardia risultava essere in quel momento guarda caso, la prima regione in numero di domande, superando addirittura la Campania per la mole di richieste inoltrate. Il reddito di cittadinanza ha affermato in quell’occasione il vicepremier Di Maio: “Non è un punto d’arrivo, ma rappresenta la messa in sicurezza di una società”. A gennaio 2019 la stima delle persone in cerca di occupazione è aumentata dello 0,16% (+15mila) mentre il tasso di disoccupazione si attestava al 10,5% (dati istat). Tradotto in numeri, in Italia esistono 3,07 milioni di disoccupati e 2,99 milioni di persone che sognano un posto fisso, ma non si attivano per trovarlo. Stando così alle cifre riportate dall’Istat e quelle riguardanti invece le richieste del reddito di cittadinanza annunciate da Di Maio, ci si accorge della notevole discrepanza tra numeri e realtà. Come è possibile spiegare la così bassa affluenza nel richiedere il credito dato dal Governo, se l’Italia conta 6 milioni tra disoccupati e inoccupati? Alcune persone non avranno il diritto riconosciuto per accedere al reddito di cittadinanza, visto i requisiti a maglie strette richiesti dal provvedimento: auto di proprietà, seconde case, ecc. Escludendo i non aventi diritto da questi 6 milioni di italiani, i restanti che possono accedere però al sussidio dove sono finiti? C’è chi parla già di vero e proprio flop, pensando ora al reddito di cittadinanza. Sarà ma gli italiani avessero imparato improvvisamente a presentarsi invece agli sportelli della Posta, senza più accalcarsi, per fare la domanda di reddito di cittadinanza? Diversamente da come accade ancora per pagare insomma le bollette e ritirare la pensione ad ogni inizio mese. Il MS5 incrocia le dita della mano, scongiurando questo flop: attende speranzoso l’aumento del numero dei richiedenti che presenteranno domanda. Il 27 aprile avverrà il primo pagamento sulla card che Posteitaliane sta intanto preparando, e i pentastellati sperano non invano. Se il reddito di cittadinanza in Italia è un vanto per il MS5, in Finlandia si è già rivelato in verità un flop. A Helsinki si è deciso di sospendere infatti il sussidio, che dal 1/1/2017 al 31/12/ 2018 è stato somministrato con 560 euro mensili a 2000 disoccupati. I risultati della ricerca pubblicata da poco dal Governo finlandese spiega lo stop deciso. Risulterebbe dall’indagine che durante il primo anno dell’entrata in vigore del provvedimento, non sarebbe aumentato il numero di occupanti tra i beneficiari del sussidio. Viste le rivelazioni provenienti dalla Finlandia, c’è da augurarsi che l’esperienza italiana abbia esiti ben differenti. Un flop come quello finlandese potrebbe costare molto caro alle casse del nostro Stato già sofferenti.

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Commenti

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    A che vi devo dire.. Staremo a vedere.. Intanto almeno i primi tre mesi si pagheranno le utenze e un aiuto sul fitto. E per gli alimenti.. Indispensable visto che una percentuale non riesce nemmeno ‘su questo..

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    Che dire se non l’avessero fatto tutti avrebbero avuto da dire, lo hanno fatto cioè si stanno cominciando ad erogare le prime somme, ma anche così nessuno è contento. Solo un pensiero cosa vuole veramente l’italiano, condiderando i disastri e, i debiti lasciati dai governi precedenti? Siamo dal dopo guerra che vediamo susseguirsi personaggi corrotti che hanno messo in ginocchio l’Italia, ora cosa pretendiamo che in un anno di governo tutto si sani? Meditate gente meditate