La commissione Covid-19 non decolla. Lo Stato ha l’obbligo di rispondere ai familiari delle vittime

La commissione Covid-19 non decolla. Lo Stato ha l’obbligo di rispondere ai familiari delle vittime

Com’era prevedibile e nell’aria da alcuni mesi, la tanto sospirata e declamata commissione sul Covid-19, alla data del 30 Ottobre del 2023 non riesce a essere istituita e a incominciare i lavori per far luce sulle eventuali colpe ed errori del governo Conte dal 2020 al 2022. Già il 23 Settembre scorso, su iniziativa discutibile dell’onorevole Berrino di FDI, e sotto pressione del Colle e di numerosi partiti che oggi siedono nei banchi dell’opposizione, sono stati approvati dalla Camera dei Deputati, due emendamenti che di fatto sottraggono ampi poteri a questa commissione, ovverosia il fatto che essa non potrà più indagare sulla gestione pandemica negli ospedali e sui decreti del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ma l’aspetto più inquietante è che dopo mesi di sprint per far approvare la legge istitutiva, ora sembra che anche la voglia di far partire questa commissione si sia arenata. Sono ormai ben due anni che i comitati nazionali, in primis quello presieduto da Sabrina Gualini, il movimento dei familiari delle vittime del Covid-19 , si battono per avere delle doverose risposte che lo Stato continua a negare. Dopo il comportamento vergognoso ed omissivo del ministero della Salute in carica ai tempi della pandemia, ci saremmo augurati un deciso e repentino cambio di passo da parte del nuovo Ministro Orazio Schillaci, ma ad oggi anche se alcuni provvedimenti inerenti la soppressione di alcuni obblighi sono stati presi , non ci sembra però che ancora ci sia stato un chiaro segnale di voler arrivare a risposte certe che quantomeno possano chiarire i vuoti e i punti oscuri della gestione del Covid-19 e degli effetti avversi dei vaccini, considerato l’aumento impressionante di morti per malore “improvviso”, in particolare di giovani sotto ai trent’anni senza che essi abbiano mai sofferto di gravi malattie e patologie cardiache anche mortali. Vogliamo ricordare con forza che un governo qualsiasi esso sia, essendo legittimato dal popolo e a questo che deve rispondere e non a poteri forti o a logiche che esulano i confini politici, è inaccettabile questo ritardo che mina alla base il fine pubblico che lo Stato deve avere. Ci auguriamo che il governo presieduto da Giorgia Meloni sempre molto attenta a questa tematica, riesca a vincere e superare le resistenze di altri partiti e lobbies
legate al mondo farmaceutico, e dia senza più nessun indugio risposte ai cittadini e ai tanti parenti che vogliono ottenere giustizia e dare voce a chi non potrà mai più parlare.

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