A  Legnano finiscono agli arresti il sindaco leghista, il vice sindaco e l’assessore alle Opere pubbliche di Forza Italia

A Legnano finiscono agli arresti il sindaco leghista, il vice sindaco e l’assessore alle Opere pubbliche di Forza Italia

Per tutti le accuse sono:"Turbative nello svolgimento delle procedure selettive" "Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" e "Corruzione elettorale". Il sindaco Fratus e l'assessore alle Opere pubbliche Lazzarini sono agli arresti domiciliari, il vice sindaco Cozzi invece è in carcere.

Non si parla questa volta delle solite mazzette che sono al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Milano e che hanno portato all’arrersto di Gianbattista Fratus, sindaco di Legano, e del suo vice Maurizio Cozzi e dell’ assessore alle Opere pubbliche, Chiara Lazzarini. Ma si tratta di incarichi e nomine pilotate a chi non era compatibile e di appoggi elettorali alla maniera della prima Repubblica. Infatti secondo gli inquirenti milanesi questi incarichi venivano assegnati dagli indagati a “persone a loro gradite” perché potessero poi essere riconoscenti e tanto più utilizzabili. Quindi al centro dell’inchiesta dei pm di Busto Arsizio finiscono procedure illegali contestate con l’ipotesi di reati rubricati come “turbative nello svolgimento delle procedure selettive”, “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “corruzione elettorale”. Nel registro degli indagati sarebbero state iscritte anche altre sette persone. Oggetto del baratto politico che ha sapore di un passato politico italiano che sembrava ormai definitivamente archiviato con la famosa maxi inchiesta “Mani Pulite”, gli incarichi per la selezione del dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune di Legnano, del direttore generale di Agma Legnano spa e di un incarico professionale dalla partecipata Europa Service srl.

Questa mattina mentre il coordinamento regionale di Forza Italia disponeva la sospensione dal partito del vicesindaco Cozzi e dell’assessore Lazzarini, il Prefetto di Milano, Renato Saccone, sospendeva dalla sua carica da sindaco, Gianbattista Fratus, nominando commissario per la provvisoria gestione del comune, il viceprefetto Cristina Cirelli. Il procuratore aggiunto di Busto Arsizio, dr. Giuseppe D’Amico ha spiegato che la nomina di “soggetti e amici conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti” avvenivano con “spregiudicate manipolazioni di procedure”. Alla base delle indagini compiute ci sono delle intercettazioni nelle mani degli inquirenti che rivelerebbero lo scmbio di frasi compromettenti tra gli indagati come :”Una volta che si individua la persona, si individua e basta, la gara è finita” e: “Bisogna pilotarla questa gara, deve essere una persona di vostra fiducia”. Così parlavano Cozzi e Lazzarini che al momento dei fatti era il presidente di Amga spa, intercettati dagli investigatori della Finanza a colloquio con Fratus, a proposito dei concorsi di selezione per le posizioni dirigenziali in municipalizzate e in comune. Il sindaco leghista di Legnano Fratus, così come l’assessore alle Opere pubbliche Lazzarini, si trovano agli arresti domiciliari. Il vicesindaco e assessore al Bilancio Cozzi (FI), si trova invece in carcere. Inoltre il sindaco è accusato di corruzione elettorale, che non rientra però nella misura cautelare emessa stamani dai giudici. Infatti in un’altra intercettazione la Lazzarini dice:” Il prezzo è stato pagato” che secondo gli inquirenti starebbe per definire i 1046 voti passati al ballottaggio a Fratus. Il sindaco Leghista candidato del centrodestra con 9196 voti al primo turno, vinceva poi le elezioni con un totale di 10865 preferenze.

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