Russia-Ucraina e l’attacco a Kharkiv. Biden “Putin macellaio”

Russia-Ucraina e l’attacco a Kharkiv. Biden “Putin macellaio”

Raid a Kharkiv. Mentre Putin definisce il presidente russo “Un macellaio” ci si chiede se appellarsi al quinto articolo del Patto atlantico.

Continuano gli attacchi nella parte est dell’Ucraina. In particolare a Kharkiv, dove sono state sganciate delle bombe in una zona residenziale della città, colpendo diverse abitazioni e un pronto soccorso. Un morto e almeno 19 feriti, tra cui tre minorenni e un bambino di tre mesi. Raid anche su Nikopol, dove un 57enne è rimasto ucciso, e a Mykolaiv, dove i missili di Mosca hanno sferrato un altro duro attacco.

Come confermato da Serghei Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della polizia regionale: “Ci sono stati due lanci. Il primo ha colpito la scuola media, il secondo proprio in mezzo agli edifici residenziali”.

Volodymyr Zelens’kyj

Dura e immediata la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj: “Il terrore russo contro la città sta diventando particolarmente vile. Tentativi di oscurare più di un milione di persone, attacchi costanti con missili e droni. Ora anche bombe aeree. Su una strada normale, su case, scuole, infrastrutture civili. Almeno 19 persone sono rimaste ferite, compresi bambini”.

Reazioni anche dagli USA. Sabrina Singh, portavoce del Pentagono, ha dichiarato: “Quello che l’Amministrazione Biden continua a ripetere è che difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato. Se un Paese della Nato stesse per essere attaccato di certo non ci staremmo a pensare: lo difenderemo”.

Joe Biden

Da parte sua, il presidente americano definisce Putin “un macellaio”: “Se aumentassimo le tasse per i miliardari, potremmo fare tante cose, tra cui finalmente prenderci cura dell’Ucraina attaccata da quel macellaio di Putin” ha dichiarato infatti Joe Biden nel corso di un comizio a Raleigh, nella Carolina del Nord.

Vladimir Putin

In molti si chiedono ora se applicare l’articolo cinque del Patto atlantico, che si appella a tutti i membri per difendere un Paese invaso, o cercare una mediazione diplomatica per non trasformare una guerra locale, quella tra Russia e Ucraina, in un conflitto esteso fra Cremlino e Nato. Entrambi gli scenari, tra l’altro, cadrebbero proprio nel pieno della campagna elettorale statunitense.

 

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