Ucraina – Raffaella Milano Save the Children: “Oggi è fondamentale che il nostro Paese e l’Europa tutta si mobilitino per garantire ai bambini e alle loro famiglie ormai stremate, accoglienza e protezione”.
"Il 40% arrivi da valico Trieste sono bambini. Il nostro Paese - ha spiegato Raffaella Milano, Direttrice dei Programmi Italia Europa di Save the Children- sta rispondendo a quella che rischia di essere la più grave crisi umanitaria europea degli ultimi anni, con grande slancio e con iniziative che si moltiplicano di ora in ora. A tal fine è prioritario mettere a sistema la grande macchina della solidarietà che si è attivata in tutto il Paese, soprattutto attraverso il rafforzamento della rete di collaborazione tra istituzioni sotto il coordinamento della protezione civile e tutte le organizzazioni della società civile. In tutte le situazioni di crisi i bambini e le bambine pagano spesso il prezzo più alto".
“I bambini sono stremati dopo un viaggio lungo e difficile e hanno nei loro occhi la paura per quello che hanno visto. Le loro mamme sono in molti casi schiacciate dal senso di responsabilità nei confronti dei figli e dalla angoscia per i familiari rimasti in patria. – ha commentato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia Europa di Save the Children – Oggi è fondamentale che il nostro Paese e l’Europa tutta si mobilitino per garantire ai bambini, le bambine e adolescenti e alle loro famiglie che scappano dal conflitto, accoglienza e protezione, nel rispetto dei loro diritti fondamentali. Il nostro Paese – ha spiegato la Milano – sta rispondendo a quella che rischia di essere la più grave crisi umanitaria europea degli ultimi anni, con grande slancio e con iniziative che si moltiplicano di ora in ora. A tal fine è prioritario mettere a sistema la grande macchina della solidarietà che si è attivata in tutto il Paese, soprattutto attraverso il rafforzamento della rete di collaborazione tra istituzioni – sotto il coordinamento della protezione civile – e tutte le organizzazioni della società civile”. “In tutte le situazioni di crisi i bambini e le bambine pagano spesso il prezzo più alto.
La fuga e il viaggio pongono ostacoli alla loro protezione e li espongono al rischio di sfruttamento e violenza. – ha dichiarato, invece, Anna Riatti, Coordinatrice della risposta in Italia per l’Ufficio Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale – Continuiamo l’azione a fianco delle istituzioni per garantire una corretta informativa nei principali punti di ingresso e transito, l’individuazione tempestiva dei minorenni e l’attivazione di canali di accoglienza che coinvolgano anche la società civile, come l’affidamento familiare. Non dobbiamo tralasciare inoltre l’importanza del reinserimento nei percorsi scolastici e i bisogni di supporto psicosociale, anche attraverso figure di mediazione linguistica”.