Milano, donna trovata morta: si indaga per omicidio

L’identificazione della donna è fondamentale per dare un volto e un nome all'uomo sospettato di aver ucciso la giovane trovata in un cortile a Milano e per proseguire con l’indagine sull’omicidio volontario.

Una donna di circa 30 anni è stata trovata morta all’interno di un cortile di un condominio in via Paolo Paruta a Milano. A rinvenire il cadavere è stata la custode dell’edificio, intorno alle 8:30. La donna era mezza vestita e senza documenti, né cellulare, né portafoglio.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino, hanno diffuso un frame di un video di videosorveglianza che mostra la donna entrare nel cortile in compagnia di un uomo, presunto assassino. L’uomo, che cammina dietro di lei, esce dal cortile circa un’ora più tardi da solo. Le autorità chiedono a chiunque abbia informazioni di contattare i carabinieri.

Il filmato, registrato da una telecamera privata, mostra la donna con capelli lunghi, giubbotto, maglia, pantaloni scuri e scarpe da tennis con suola bianca. Nonostante il video mostri la coppia camminare apparentemente serena, il corpo della donna presentava segni di strangolamento e lividi sul viso.

AnoLa vittima non aveva tatuaggi, cicatrici particolari, né impronte registrate in banca dati. Non risulta residente nel supercondominio né nei dormitori della zona. Gli investigatori stanno cercando di confrontare l’immagine con denunce di persone scomparse, ma al momento non ci sono corrispondenze.

Secondo gli investigatori, la donna era caucasica, di corporatura media, e potrebbe essere italiana senza precedenti penali, cittadina europea o extra comunitaria entrata irregolarmente in Italia. Alcuni oggetti personali, come mutandine, una maglia e delle sigarette, sono stati ritrovati vicino al cadavere e saranno analizzati dal Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche.

L’identificazione della donna è fondamentale per dare un volto e un nome al sospettato e per proseguire con l’indagine sull’omicidio volontario.

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