Milano, è Aurora Livoli la donna trovata morta

L’identificazione è avvenuta grazie alla diffusione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che la ritraggono mentre cammina di notte in via Padova a Milano, apparentemente tranquilla. Dietro di lei, nelle stesse immagini, compare un uomo alto e magro, con un pile bianco. Lo stesso soggetto viene ripreso circa un’ora dopo mentre percorre la strada in senso opposto, questa volta da solo.

È di  Aurora Livoli il corpo ritrovato senza vita lunedì mattina in via Paruta, nella zona Nord di Milano. Aveva 19 anni, era nata a Roma e risiedeva in provincia di Latina.

L’identificazione è avvenuta grazie alla diffusione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che la ritraggono mentre cammina di notte in via Padova, apparentemente tranquilla. Dietro di lei, nelle stesse immagini, compare un uomo alto e magro, con un pile bianco. Lo stesso soggetto viene ripreso circa un’ora dopo mentre percorre la strada in senso opposto, questa volta da solo.

Cosa sia accaduto in quel lasso di tempo resta, al momento, un mistero. A lavoro i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Aurora si era allontanata da casa il 4 novembre, come denunciato dalla famiglia. L’ultimo contatto telefonico risale alla mattina del 26 novembre, quando la ragazza aveva rassicurato i familiari dicendo di stare bene e di non voler rientrare, senza però fornire indicazioni su dove si trovasse. Ancora oggi rimane un mistero su dove sia stata in quei giorni.

Le telecamere mostrano Aurora con i capelli scuri sciolti sulle spalle, lo sguardo rivolto verso il basso e le mani nelle tasche di un giubbotto scuro, abbinato a maglia, pantaloni della tuta e scarpe da ginnastica. Nulla nelle immagini fa pensare a un inseguimento: la sensazione è che i due si conoscessero e stessero andando verso la stessa meta. Entrano insieme nel portone del civico 74 di via Paruta, apparentemente sempre aperto. È lì, in un vialetto non lontano da un’aiuola, che la giovane verrà ritrovata il mattino seguente dal custode, riversa a terra a pancia in giù.

Sul corpo non sono stati trovati documenti, telefono cellulare o segni identificativi come tatuaggi o cicatrici. Anche le impronte digitali non avevano dato esito negli archivi Afis, né erano emerse segnalazioni nei centri di accoglienza o nelle comunità per persone in difficoltà di Milano e dintorni. Nessun residente della zona ha riferito di averla mai vista prima.

Ora l’attenzione è rivolta all’autopsia, che dovrà chiarire le cause della morte, stabilendo se i lividi riscontrati sul collo siano collegati al decesso o precedenti, e se la ragazza abbia subito violenze prima di morire. Parallelamente proseguono le indagini per dare un nome all’uomo ripreso con lei e ricostruire le ultime ore di vita di Aurora.

La giovane aveva frequentato l’Itis Pacinotti, lo stesso istituto di Paolo Medico, il 14enne che si è tolto la vita lo scorso settembre. Aurora si era diplomata nel 2024 nella sede di Fondi, mentre il ragazzo frequentava la sede distaccata di Santi Cosma e Damiano.

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