Morte di Navalny: la moglie accusa Putin

Morte di Navalny: la moglie accusa Putin

Julija Naval’naja prende il testimone del marito deceduto nella prigione in Siberia: “Continuerò a lottare per il nostro paese” e accusa Putin di aver ucciso Navalny “Con il nuovo Novichok”. Dmitri Peskov: “Accuse assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo“.

Julija Borisovna Naval’naja, moglie del famoso dissidente Alexei Navalny, deceduto venerdì scorso nel carcere di Kharp, in Siberia, ha deciso di continuare l’attività del marito.

Continuerò il lavoro di Aleksej Navalny. Continuerò a lottare per il nostro Paese, con voi”, ha dichiarato la donna in un video di otto minuti sul suo canale Youtube “Invito tutti voi a starmi vicino”.

 

Alexei Navalny

Per quanto riguarda le cause della morte di Navalny, la moglie accusa direttamente il Cremlino: “Putin ha ucciso mio marito, è stato avvelenato con il Novichok (In russo “Nuovo arrivato”, si tratta di un agente nervino il cui sviluppo risale all’Unione Sovietica tra il 1970 e il 1993, ndr)” e aggiunge “Sappiamo perché lo hanno ammazzato. Presto lo riveleremo”.

Immediata la reazione di Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, che ha liquidato come “Accuse assolutamente infondate e rozze contro il capo dello Stato russo. Non facciamo commenti e dato che Julija Naval’naja è rimasta vedova pochi giorni fa, non intendo commentare“.

Antonio Tajani

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato “La Russia non tollera nessun vero elemento di democrazia, Navalny di fatto è stato ucciso dal sistema, e quel sistema è pericoloso per l’Europa. Ho incontrato a Bruxelles sua moglie: a lei ho ribadito la vicinanza dell’Italia e del G7, la condanna di ciò che è accaduto a suo marito, che è stato vittima di una persecuzione ingiusta, detenuto in un gulag che ricorda l’Unione Sovietica“.

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