
Pakistan, è salvo l’alpinista italiano rimasto ferito durante una scalata
Francesco Cassardo è scivolato per alcune centinaia di metri mentre scendeva dal Gasherbrum VII. E' sempre stato in gravi condizioni ma vigile. Quattro alpinisti come lui lo hanno portato al campo base con una slitta improvvisata. Poi grazie ad un elicottero è arrivato in ospedale
Ore di paura per Francesco Cassardo, l’alpinista piemontese rimasto ferito sulle montagne del Pakistan. L’uomo è salvo grazie alla solidarietà e all’aiuto dei suoi colleghi scalatori. Era scivolato per alcune centinaia di metri mentre scendeva dal Gasherbrum VII. Come più volte ha sottolineato il compagno di cordata Cala Cimenti, Cassardo è sempre rimasto vigile ma era in gravi condizioni (la foto è ripresa dall’ANSA). A portarlo in salvo sono stati altri alpinisti che lo hanno immobilizzato su una slitta improvvisata per arrivare fino al campo. Poi all’alba è stato prelevato da un elicottero e trasferito in ospedale per le cure. Sulle condizioni di Francesco non ci sono dati precisi. Chi lo ha visto racconta di una lesione a un femore e di una brutta contusione alla testa che però è risultata meno preoccupante di quel che sembrava. “Siamo in attesa dell’esito degli accertamenti”, ha detto, interpellato dall’ANSA, l’alpinista Agostino da Polenza che fa parte del comitato Ev-K2-Cnr ed è in contatto con i soccorritori.
La dinamica
Cassardo, residente a Rivoli (Torino), lavora in un ospedale della provincia. Nella prima parte della spedizione in Pakistan ha aiutato i colleghi di un piccolo ambulatorio locale a far funzionare un ecografo. Appassionato di alpinismo, aveva deciso di sfruttare l’occasione per tentare la discesa del Gasherbrum VII insieme all’amico Cala Cimenti. All’improvviso è scivolato ed è precipitato. Cala lo ha raggiunto e la macchina dei soccorsi si è messa subito in moto. Il problema erano gli elicotteri: non se ne trovava uno disponibile. Secondo quanto riportato dal Ministero degli Esteri il problema era l’altitudine troppo elevata che non consentiva agli elicotteri di raggiungere il 30enne e portarlo in salvo. Altre fonti aggiungono che ieri c’erano non meno di altri otto interventi in corso, a cominciare dal K2.
Francesco è sempre stato vigile e da medico ha istruito il compagno su come doveva comportarsi ma la situazione era grave. In attesa di aiuto Cima ha scavato una trincea di neve per proteggere il compagno dalle raffiche di vento. Dal campo sono poi partiti gli alpinisti Denis Urubko e Dan Bowie, ai quali si sono aggiunti due colleghi polacchi. Una volta sul posto hanno assemblato alla meglio una specie di slitta e hanno portato Francesco a una quota più bassa. Gli hanno portato una bombola dʼossigeno per consentirgli di affrontare al meglio la notte. Poi all’alba è arrivato l’elicottero che ha portato Cassardo in ospedale. A darne notizia è stato il compagno di cordata dal suo profilo Facebook: “Francesco è sull’elicottero verso Skardu. Cala scende a piedi!”.
Ecco come un’avventura di montagna poteva trasformarsi in una tragedia. Tutto è andato per il meglio ed il merito è solo del coraggio di cinque uomini che hanno unito le forze per aiutare un amico in difficoltà. Un grande esempio di solidarietà.
