Rende: docente si dà fuoco davanti alla caserma dei carabinieri. Smentita la teoria che fosse no-vax
Un insegnante di 33 anni si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende. Ustioni gravi sul 70% del corpo. Smentite le voci che lo avesse fatto perché convinto no-vax.

Al momento in cui scriviamo non si sa per quale motivo il docente, di cui si conoscono solo le iniziali e l’età, si sia dato fuoco in pieno giorno davanti alla caserma dei carabinieri. Ricoverato ora in terapia intensiva con ustioni sul 70% del corpo.
La Uil (Unione italiana del lavoro) ha poi pubblicato un post su Facebook, subito rimosso, spiegando che l’uomo avesse cercato di suicidarsi in seguito alla sua sospensione perché no-vax: “A quanto pare si tratterebbe di un docente in servizio in Lombardia che era sospeso dal servizio per non aver effettuato la vaccinazione anti Covid 19”.
Una teoria del tutto falsa, come si è dimostrato nelle ore successive, dal momento che il docente è in attesa del booster, dopo le prime due vaccinazioni già effettuate. Inoltre non ha mai subito alcuna sospensione, poiché regolarmente dotato di Green Pass e dei vari requisiti per insegnare.

A dirci le dinamiche esatte ci sono alcuni testimoni e i gommisti che lo hanno soccorso: “È sceso dall’auto, una Fiat 500 gialla, e si è cosparso di benzina, che aveva in una tanica, avviandosi verso l’ingresso della caserma”, “È stata una scena terribile. Intorno alle 9.50 lo abbiamo visto scendere dall’auto con una tanica da 20 litri. Ha fatto due soste. Alla prima si è buttato la benzina addosso e nel frattempo io ho fatto la telefonata al 112 dicendo che c’era questo ragazzo che si stava buttando benzina addosso. Nel frattempo lui ha continuato a camminare arrivando davanti alla sede dei Carabinieri, si è buttato addosso altra benzina e si è dato fuoco“.
A salvarlo sono stati due gommisti con un estintore recuperato nell’officina dove stavano lavorando: “Eravamo qui intenti al lavoro e abbiamo visto questo ragazzo che si avvicinava con una tanica, mai pensando che sarebbe arrivato al folle gesto. Noi abbiamo smesso di lavorare, lo abbiamo seguito, a un certo punto abbiamo visto che si è dato alle fiamme e abbiamo subito preso gli estintori e siamo andati a spegnerlo. Se avessimo ritardato di 30 secondi secondo me non ci sarebbe stato nulla da fare“.
Il personale medico di soccorso lo ha poi trasportato in condizioni gravi all’ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza, ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva.
Tra l’altro, poco dopo i fatti, su alcuni social hanno iniziato a circolare le immagini riprese dai passanti, che raffiguravano il docente avvolto dalle fiamme. L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha così avviato un’indagine interna per rintracciare eventuali responsabilità e per risalire ai possibili autori della violazione della privacy. Dal momento che tali immagini sono poi state riprese da varie testate online, l’Ordine dei giornalisti ne ha condannato ufficialmente la diffusione.
“La nostra comunità è fortemente scossa da ciò che è accaduto stamane a Rende dinanzi alla caserma dei Carabinieri” ha dichiarato Marcello Manna, Sindaco di Rende “Una tragedia, espressione di un disagio che va comunque rispettato col silenzio. Ringraziamo chi si è subito prodigato prestando i primi tempestivi soccorsi e dimostrando coraggio e umanità”. Infine: “Ci appelliamo al buonsenso dei nostri cittadini e ci stringiamo alla preoccupazione e al dolore dei familiari del ragazzo nella speranza che arrivino presto notizie positive”.
