Roma: manifestazione degli avvocati contro il Green Pass. “Governo ha leso i diritti dei cittadini”
Manifestazione giovedì 20 gennaio a Roma presso la Corte a Piazza Cavour. Gli avvocati protestano contro il Green Pass e provano a entrare in Cassazione per depositare le denunce, ma la polizia impedisce l’accesso.

Giovedì 20 gennaio si è svolta a Roma una manifestazione di avvocati in toga contro le recenti decisioni del Governo italiano in materia di gestione della pandemia di Covid-19. A organizzarla sono state varie associazioni legali, tra cui “Comicost”, “IostoconlavvocatoPolacco”, “Avvocati ultima linea”, “Avvocati liberi” e “Sentinelle della Costituzione”.
I legali si sono poi ritrovati per stilare e depositare un documento ufficiale di denuncia contro il Governo, con l’accusa di aver violato i diritti sovranazionali e costituzionali con le continue restrizioni imposte alla popolazione italiana. Nell’occasione hanno anche risposto a varie domande di cittadini sulle “Gravissime ulteriori illegittimità costituzionali degli ultimi Decreti Legge emergenziali Covid”.
Sottoscritta, tra l’altro, una formale querela contro gli autori dei decreti che impediscono agli avvocati di età superiore ai 50 anni di accedere a tribunali, uffici giudiziari e carceri se non vaccinati.
Tra le accuse mosse nei confronti del Governo, c’è anche quella di impedire “Ad un cittadino di avere la certezza di un proprio legale di fiducia, e a milioni di cittadini di vivere del proprio stipendio perché sospesi dal loro posto di lavoro, e vieta di andare a prelevare i propri soldi in banca o le proprie pensioni alle poste perché privi di Green Pass rafforzato”.

L’avvocato Eduardo Polacco
Gli avvocati sottolineano anche come la loro categoria sia “L’unico simbolo di purezza e moralità, che non può consentire il proprio smembramento attraverso norme gravemente istituzionali, prive di qualsiasi logica anche scientifica, frutto di disparità di trattamento tra cittadini e di persecuzione di una parte della popolazione”.
Va specificato che gli avvocati presenti alla manifestazione erano tutti dotati di Green Pass, ma protestavano comunque per i diritti dei cittadini. “Noi abbiamo tutti il Green Pass, ma siamo contrari. C’è un’eversione dell’ordine costituzionale e non abbiamo avuto nessun problema a gridare all’ordine di Stato” dichiara infatti la legale Denise Serena Albano, componente del direttivo dell’Associazione Avvocati Liberi “Il problema non è solo il Green Pass, ma le misure restrittive sproporzionate. Il Green Pass è una questione davvero marginale rispetto all’oggetto della manifestazione, che è il ripristino di tutti i diritti. Nella petizione viene evidenziata questa disciplina discriminatoria, che non è ragionevole”.
Non sono mancati disordini, quando la polizia ha impedito l’accesso agli avvocati che cercavano di entrare in Cassazione per depositare le denunce. A raccontarlo è ancora Denise Albano: “Una delegazione di colleghi, e non tutti, sarebbe dovuta entrare in Cassazione per presentare petizione in cui si chiedeva la revoca delle norme incostituzionali, di predisporre delle linee guida uniformi su tutto il territorio nazionale. Quando a un certo punto l’avvocato Polacco ha detto che saremmo potuti entrare, la Polizia si è mobilitata negando l’accesso con un cordone in assetto anti sommossa, spintonandoci senza dirci il motivo”.

Sara Cunial
L’ingresso in Cassazione è stato infine permesso a due avvocati solo dopo varie negoziazioni, alle quali ha avuto una parte attiva l’ex deputata del M5S Sara Cunial, espulsa dai pentastellati ad aprile del 2019 proprio per le sue posizioni contro la gestione della pandemia, è ora del Gruppo Misto e famosa per la sua battaglia contro l’obbligo di Green Pass per entrare a Montecitorio.
