
Baker McKenzie vince nuovamente per Free Now al Consiglio di Stato
Dopo la sentenza sui radiotaxi milanesi del giugno scorso, i giudici di Palazzo Spada (con una diversa composizione del collegio giudicante) hanno confermato l'illiceità, accertata dall'AGCM su segnalazione di Free Now - delle condotte poste in essere anche dai principali radio taxi romani al fine di precludere, attraverso patti di non concorrenza e clausole di esclusiva, l'uso di applicazioni digitali "aperte" - volte a facilitare l'incontro tra la domanda (utenza) e l'offerta (tassisti) dei servizi taxi - sviluppate da soggetti terzi indipendenti quali Free Now.
Il 14 dicembre scorso Free Now, assistita da Baker McKenzie con un team coordinato dal partner Andrea Cicala e composto dall’of counsel Francesco Goisis, dalla senior associate Miriam Allena e dall’associate Lorenzo Sacco, ha ottenuto una nuova importante vittoria davanti al Consiglio di Stato.
Dopo la sentenza sui radiotaxi milanesi del giugno scorso, i giudici di Palazzo Spada (con una diversa composizione del collegio giudicante) hanno confermato l’illiceità – accertata dall’AGCM su segnalazione di Free Now – delle condotte poste in essere anche dai principali radio taxi romani al fine di precludere, attraverso patti di non concorrenza e clausole di esclusiva, l’uso di applicazioni digitali “aperte” – volte a facilitare l’incontro tra la domanda (utenza) e l’offerta (tassisti) dei servizi taxi – sviluppate da soggetti terzi indipendenti quali Free Now.
La posizione del Consiglio di Stato – che ha riformato la sentenza di primo grado accogliendo in pieno, ancora una volta, le argomentazioni formulate dall’Autorità e da Free Now – sembra dunque essere oramai divenuta un punto fermo nell’insegnamento del Supremo Consesso amministrativo.
