Bari: sospesi gli studenti che hanno sparato con una pistola giocattolo

Bari: sospesi gli studenti che hanno sparato con una pistola giocattolo

Sospesi per due settimane i due studenti pugliesi che hanno sparato con una pistola giocattolo contro un insegnante a Bari. Solidarietà del ministro Valditara “Un docente va rispettato in ogni caso”.

Venerdì scorso due studenti dell’istituto superiore Romanazzi di Bari hanno sparato contro un insegnante. Uno dei due aveva portato la pistola giocattolo di nascosto nell’istituto, mentre l’altro, 17enne, l’ha utilizzata sparando contro il petto del docente Pasquale Pellicani, che da parte sua, pur avendo preso un grande spavento seguito da un malore, ha deciso di non denunciare.

Una pistola a pallini ad aria compressa

Ho avuto un forte spavento. Non riuscivo a capire se la pistola era vera o falsa” ha poi raccontato Pellicani “Poi ho sentito bruciore al petto”. Il docente si è ripreso quasi subito dal malore, al punto da continuare il suo lavoro senza mettersi nemmeno in malattia.

Ma la decisione di sospendere o meno, in questi casi, spetta al Consiglio di classe, che infatti ha ora interdetto i due ragazzi dal frequentare l’istituto per due settimane. La decisione dovrà poi essere formalizzata dalle famiglie. La sospensione è l’opzione più alta che può essere decisa dal solo Consiglio di classe, dal momento che l’espulsione è di competenza del Consiglio d’istituto.

Giuseppe Valditara

Ho sentito oggi la dirigente scolastica dell’Istituto Romanazzi di Bari, dove la scorsa settimana un professore è stato colpito da un pallino di plastica sparato da uno studente. Ho espresso la mia solidarietà alla persona del docente e alla scuola. La vicenda conferma quanto sia urgente affermare il principio che un docente va rispettato in ogni caso e che qualunque offesa o violenza sarà sanzionata in modo efficace“, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, continuando “La cultura delle regole e del rispetto deve partire dalla scuola. La riforma del voto di condotta e dell’istituto della sospensione va proprio in questa direzione. Ora è necessario che il Parlamento la approvi rapidamente. Non casualmente in Consiglio dei Ministri abbiamo previsto la procedura d’urgenza. Non dobbiamo lasciare a casa gli studenti ‘bulli’ ma aiutarli a capire concretamente gli errori fatti e i doveri che discendono dall’appartenere a una comunità“.

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