Dazi USA: per Meloni e Orsini niente panico

Iniziano i pesanti dazi di Donald Trump nei confronti dell’Europa. Bruxelles prevede contromisure già da metà aprile. Per Meloni e Ordini non bisogna creare troppo allarmismo.

Donald Trump lancia la sua sfida al mercato mondiale. Confermando l’emergenza USA per ridurre il deficit commerciale, annuncia dazi per tutti i paesi al 10%, e tariffe reciproche per quelli con maggiori squilibri commerciali con gli USA.

Per la Cina saranno al 34%, per la Gran Bretagna al 10%, e per l’Europa al 20%, con Bruxelles che annuncia i “primi controdati il 15 aprile, altre misure a maggio“. Nell’allarmismo generale, con Berlino che considera “Impatto dei dazi simile all’invasione dell’Ucraina“, c’è anche chi invita a non farsi prendere dal panico.

Donald Trump

A margine della a Ortona sulla Amerigo Vespucci, Giorgia Meloni parlando dei dazi ha dichiarato: “Sono ovviamente preoccupata, è un problema che va risolto. Non ne farei la catastrofe che sto ascoltando in questi giorni, è che mi preoccupa più del fatto in sé. Parliamo di un mercato importante, quello USA, che vale circa il 10% della nostra esportazione. Non smetteremo di esportare negli Stati Uniti, ma attenzione all’allarmismo che sto vedendo in queste ore“.

Giorgia Meloni

Anche per Emanuele Orsini, presidente di Confindustria: “Non ci dobbiamo far prendere dal panico e dobbiamo reagire tutti uniti e compatti in Europa per negoziare con gli Statu uniti. Il valore dal rapporto presentato dal nostro centro studi è una perdita per le imprese italiane tra i 7 e i 14 miliardi, che è l’equivalente dello 0,3-0,5 del Pdl“.

Emanuele Orsini

Ma avverte: “Il rischio dii perdere posti di lavoro e di delocalizzazione esiste pertanto serve, sin da subito, fare tutto per mantenere le nostre imprese in. Italia“. Orsini pensa un abbassamento del costo dell’energia, liberare l’Europa dalla burocrazia, aprire a nuovi mercati come l’India, e in generale creare un piano strategico d’innovazione e investimenti per le imprese.