
Decreto bis del governo: cosa cambia e quello che si può fare fino al 25 marzo
nuovo decreto del governo per contrastare la diffusione dell'epidemia da coronavirus. Chiusira totale di bar, ristoranti, centri estetici e altre attività, Aperti supermercati e farmacie
Ieri sera intorno alle 21.45 il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato di aver emesso un nuovo decreto per contrastare l’epidemia del coronavirus. Con il nuovo decreto ci sono nuove ulteriori restrizioni fra le quali le più importanti sono la chiusura totale fino al 25 marzo di bar, ristoranti, centri estetici e altre attività non rilevanti. Si inasprisce il divieto di uscire per i cittadini anche a piedi se questi non sono in possesso dell’autocertificazione predisposta dal ministero dell’interno. Restano aperti soltanto io supermercati, le farmacie, i tabacchi e i benzinai per i quali non c’è nessun divieto di chiusura. Chiunque avesse sintomi dell’influenza o comunque riconducibili al coronavirus e esce comunque di casa in violazione del divieto imposto oltre al reato previsto dall’art 650 del C.P. per inosservanza di un provvedimento dell’autorità amministrativa risponderà del reato più grave di omicidio doloso se da questo atto sconsiderato dovesse aumentare la diffusione di coronavirus. Ieri, l’OMS ha dichiarato il covid-19 quale pandemia ovverosia un’epidemia diffusa a livello globale, e secondo il nuovo aggiornamento sanitario i morti sono saliti a 4700 in tutto il mondo e l’Italia è seconda soltanto alla Cina per numero di decessi che sono ormai oltre 800. Il presidente Conte domani parlerà in video conferenza con le parti sociali dopo che in alta Italia e in particolare in Piemonte, alcune fabbriche hanno dichiarato di scioperare contro il decreto del governo, come hanno anche annunciato alcune sigle più importanti quali la FIM, Fiom e altre vicine alla CISL. Si attendono ora le prime annunciate manovre economiche a sostegno dell’economia, e delle piccole e medie imprese tanto penalizzate dalla chiusura dell’attività. Sul fronte sanitario secondo Walter Ricciardi del consiglio superiore di sanità il picco deve ancora arrivare e la “guerra” come egli stesso ha chiamato questa battaglia continuerà almeno fino all’estate, prefigurando quindi un quadro complessivo per l’Italia veramente desolante e drammatico. Auguriamoci che la fine arrivi presto per il bene di tutti e del paese