Elezioni regionali, Jole Santelli trionfa in Calabria. L’Emilia Romagna conferma Stefano Bonaccini
La Santelli vince con oltre il 55% dei voti. Soddisfatto Salvini che però perde, anche se di poco, in Emilia dove alla guida rimane la sinistra. Il M5s perde consensi e riceve una manciata di voti in entrambe le Regioni. Crimi: "Dobbiamo restare uniti"
Matteo Salvini lo aveva detto nella sua campagna elettorale in Calabria: “pensiamo a mandare a casa la sinistra e cambiamo il Paese“. Mai queste parole furono tanto premonitrici. La candidata di Forza Italia per il centrodestra Jole Santelli ha battuto tutti portandosi a casa oltre il 55% dei voti, diventando così la prima Governatrice donna di una Regione meridionale. Pippo Callipo per il centrosinistra si è fermato al 30%, Carlo Tansi (lista civica) ha registrato invece un favore di poco superiore del 10% e precede comunque Francesco Aiello, il candidato del M5S che non arriva neanche all’8% (la foto è ripresa dall’ANSA).
“Jole è l’emblema del riscatto“, ha detto soddisfatto Silvio Berlusconi, mentre la diretta interessata, esattamente come aveva fatto Salvini, promette “una regione diversa“. “Parto dall’unico dato certo, che mi riempie di orgoglio, che è quello della Calabria: per la prima volta in una regione del Sud ci siamo e siamo determinanti. Sono felicissimo di essere stato più volte in Calabria, ci tornerò per mantenere gli impegni presi“, il commento invece del leader della Lega.
Lo stesso risultato non si è avuto in Emilia Romagna dove alla guida della Regione il popolo ha confermato il centrosinistra e quindi Stefano Bonaccini che però ha vinto per un pelo le elezioni: 51,6% contro i 43,7% di Lucia Borgonzoni, candidata del centro destra. Crollano anche qui i consensi del Movimento 5 Stelle con Simone Benini che prende poco più del 3% dei voti. E’ rimasto soddisfatto Salvini per aver dato del filo da torcere alla sinistra. “Avere una partita aperta in Emilia Romagna per me è un’emozione, dopo 70 anni per la prima volta c’è stata una partita”, ha detto in conferenza stampa a Bologna. E poi poco fa ha aggiunto: “In Emilia abbiamo fatto il possibile. Dobbiamo continuare perché la Regione non è inespugnabile“. Lo stesso concetto è stato espresso anche dalla sua alleato, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che in conferenza stampa poco fa ha detto: “Non esistono più roccaforti. Tutto è contendibile“.
La Regione ha sorpreso per il boom dell’affluenza che è stata del 67,1%, quasi il doppio rispetto alla precedente tornata.
Il dato di fatto è che però Salvini voleva vincere in entrambe le Regioni per dare “un avviso di sfratto” al governo guidato da Giuseppe Conte, intenzione confermata anche dalla Meloni ma la verità è che non ci è riuscito e di questo è stato contento il leader del Pd Nicola Zingaretti che ha sottolineato come con la vittoria in Emilia Romagna è riuscito “a fermare l’onda salviniana in un passaggio decisivo“. Il presidente del Consiglio Conte può tirare un sospiro di sollievo, anche se dovrà fare i conti con la crisi (annunciata) dei 5 Stelle, crollati in entrambe le Regioni.
Dopo l’abbandono di Luigi Di Maio il capo reggente del M5s Vito Crimi ha invitato i suoi a rimanere uniti e a non lasciarsi abbattere ma è evidente che questo Movimento, che all’inizio era visto dal popolo come una boccata d’ossigeno, una speranza che le cose potessero cambiare in un’Italia divisa dai continui dissidi tra destra e sinistra, in realtà ha fallito ed ha deluso.