ESCLUSIONE LAVORATIVA: LA REALTÀ DELLE PERSONE CON DISABILITÀ IN ITALIA
Sotto la lente: l’occupazione delle persone con disabilità
Nel mondo del lavoro, le persone con disabilità sono troppo spesso oggetto di iniquità ed ostacoli che rimangono sovente misconosciuti o trascurati.
Sebbene la società si muova verso una maggiore consapevolezza inclusiva, le barriere all’occupazione per le persone con disabilità persistono, creando disparità ed ingiustizie.
Sono numerose e complesse le dinamiche che caratterizzano il mondo del lavoro per chi ha una disabilità, gli ostacoli e la necessità di azioni concrete per promuovere un’occupazione equa ed inclusiva.
UNA BREVE DIVAGAZIONE TRA LE NORMATIVE VIGENTI
L’excursus normativo relativo all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità è stato caratterizzato da una serie di interventi legislativi mirati a promuovere l’uguaglianza di opportunità e a garantire la piena partecipazione di questo segmento della popolazione nel mondo del lavoro.
Uno dei pilastri fondamentali di questo percorso normativo è rappresentato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006 e ratificata dall’Italia nel 2009.
A livello nazionale, la legge n. 68 del 1999, nota come “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, ha introdotto importanti disposizioni volte a favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Tra queste, spicca l’obbligo per le aziende pubbliche e private di assumere un numero di lavoratori con disabilità proporzionale alla loro dimensione e alla forza lavoro complessiva. Tale disposizione è stata successivamente confermata e rafforzata dalla legge n. 12 del 2011.
Ulteriori interventi normativi sono stati introdotti per favorire l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità, come la legge n. 68 del 2015, che ha istituito il “Fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione dei disabili“.
Questo fondo ha lo scopo di finanziare progetti finalizzati all’inserimento lavorativo e al mantenimento dell’occupazione delle persone con disabilità.
Oltre alle leggi nazionali, l’Italia ha adottato normative specifiche a livello regionale e locale per favorire l’inclusione lavorativa delle persone più fragili.
Tali normative variano a seconda delle esigenze e delle caratteristiche del territorio, ma convergono nell’obiettivo comune di garantire pari opportunità e accesso al lavoro per tutti.
Nonostante questi importanti interventi normativi, resta ancora molto da fare per superare le disparità e le sfide che le persone che hanno una vulnerabilità incontrano nel mondo del lavoro.
È quindi fondamentale un costante monitoraggio e un continuo aggiornamento delle politiche e delle normative volte a promuovere l’inclusione lavorativa ed a garantire il pieno rispetto dei diritti delle persone stesse.
FOTOGRAFIA IMPIETOSA DELL’ISTAT
L’occupazione delle persone con disabilità è un tema cruciale che richiede attenzione ed un’azione urgente da parte del governo del nostro Paese.
Secondo i dati forniti dall’Istat, su 100 persone con disabilità tra i 15 e i 64 anni, solo il 32,5% è occupato, a fronte del 58,9% dell’intera popolazione.
Il 20% delle persone con disabilità è attualmente in cerca di occupazione.
Statistiche che forniscono l’immagine di una realtà difficile e poco favorevole sul fronte dell’occupazione.
Sono numeri che diventano ancor più preoccupanti se confrontati con la media dell’Unione Europea, dove più del 50% delle persone con disabilità è impiegato.
Il sistema pubblico di collocamento in Italia si trova ad affrontare notevoli sfide, riuscendo a realizzare solamente da 20.000 a 30.000 inserimenti lavorativi all’anno.
Stime allarmanti che rivelano una realtà spesso ignorata e drammatica, che richiede soluzioni concrete ed un impegno incisivo per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro.
OSTACOLI E PROSPETTIVE NEL PERCORSO OCCUPAZIONALE
Una ricerca costellata di difficoltà
Le persone con disabilità affrontano una serie di sfide e ostacoli nel loro percorso occupazionale.
Non solo sono costrette a una ricerca di lavoro spesso infruttuosa, ma devono anche fronteggiare trattamenti iniqui e discriminatori.
La condizione delle donne con disabilità è particolarmente svantaggiata e necessita di interventi mirati e politiche inclusive che promuovano pari opportunità per tutti.
«È doloroso constatare, ancora una volta, la condizione di esclusione che le persone con disabilità vivono, essendo peraltro troppo spesso costrette a ricerche di lavoro infruttuose o a subire trattamenti meno equi» – ha dichiarato il Presidente della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e Consigliere CNEL Vincenzo Falabella -.
IL RUOLO DEL GOVERNO E LE RICHIESTE DELLA COMUNITÀ
Un appello per l’azione e l’impegno politico
Il dottor Falabella ha, altresi, sottolineato l’urgenza di intervenire per modificare le politiche del lavoro che attualmente limitano fortemente l’accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro.
«Il tema lavoro deve diventare una priorità di questo governo, perché il lavoro è fondamentale per favorire l’inclusione e una vita piena e dignitosa.
È urgente intervenire e modificare quelle politiche del lavoro che di fatto ad oggi non consentono alle persone con disabilità di potervi accedere».
«Una priorità ed un dovere a cui, anche in considerazione dell’avvenuta approvazione della legge delega sulla disabilità, il governo italiano, deve assolvere con tempestività.
Lavoro ed inclusione sono di fatto intrinsecamente legati, e solo attraverso politiche laboriose e inclusive sarà possibile garantire una vita piena e dignitosa per tutte le persone, indipendentemente dalla presenza di disabilità.
I padri costituenti della nostra Repubblica hanno fondato la Costituzione sul lavoro e noi continueremo con forza a batterci per ribadire tali ideali».
CONCLUSIONI: VERSO UN FUTURO PIÙ INCLUSIVO
Un impegno condiviso per un futuro migliore
L’analisi dei dati sull’occupazione delle persone con disabilità rivela una realtà critica che richiede azioni concrete e un impegno rinnovato da parte della società nel suo complesso.
Il fatto che il 20% delle persone con disabilità sia attualmente alla ricerca di un’occupazione mette in luce l’urgente necessità di creare un ambiente lavorativo più inclusivo ed accessibile per tutti.
Il confronto con la media dell’Unione Europea, dal quale emerge chiaramente che più del 50% delle persone con disabilità trova impiego, sottolinea, ancora una volta, l’importanza di adottare politiche e pratiche che favoriscano l’integrazione e l’occupazione di una parte piuttosto cospicua della popolazione.
È essenziale perciò superare le barriere e le discriminazioni presenti nel mercato del lavoro, garantendo pari opportunità a tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione fisica.
Sebbene il sistema pubblico di collocamento, svolga un ruolo fondamentale nel facilitare gli inserimenti lavorativi, quanti hanno una fragilità si trovano tuttavia di frequente ad affrontare prove significative che limitano l’efficacia di questi interventi.
Il numero relativamente basso di inserimenti, stimato tra 20.000 e 30.000 all’anno, indica la necessità di rafforzare e potenziare le risorse e le strategie messe in atto per favorire l’occupazione delle persone con disabilità.
Per creare una società più inclusiva e promuovere opportunità paritarie per tutti, è essenziale che il governo, le istituzioni, le imprese e la società civile collaborino attivamente per rimuovere le barriere esistenti e promuovere un’effettiva inclusione nel mondo del lavoro.
È solo attraverso un impegno condiviso e una visione orientata verso l’equità che sarà possibile costruire un futuro in cui ogni individuo abbia la possibilità di contribuire pienamente alla crescita della società a cui appartiene e realizzare il proprio potenziale.
Fonti:
https://www.cliclavoro.gov.it/pages/it/my_homepage/focus_on/tematiche/lavoratori_diversamente_abili/