Fumata binaca per la nomina dei quattro giudici costituzionali. La premier Giorgia Meloni ringrazia tutte le forze politiche

Fumata binaca per la nomina dei quattro giudici costituzionali. La premier Giorgia Meloni ringrazia tutte le forze politiche

Ieri 13 Febbraio il Parlamento ha raggiunto l'accordo per l'elezione dei quattro giudici costituzionali dopo un periodo di lungo stallo. Si tratta del consigliere giuridico di Palazzo Chigi Francesco Saverio Marini, di Massimo Luciani in quota PD, di Roberto Cassinelli ex parlamentare di Forza Italia e di Maria Alessandra Sandu

Ieri 13 febbraio il Parlamento dopo un periodo di stallo e di fumate nere, ha trovato la quadra sulla nomina dei quattro giudici costituzionali, grazie anche ad una telefonata fra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del PD Elly Schlein. L’accordo fra le varie forze politiche ha portato alla nomina a giudice della Corte Costituzionale di Francesco Saverio Marini in quota Fratelli D’Italia, consigliere giuridico del Presdiente del Consiglio Giorgia Meloni, Massimo Luciani in quota PD docente di diritto a Roma 3, di Roberto Cassinelli ex parlamentare d Forza Italia e avvocato di Silvio Berlusconi e di Maria Alessandra Sandulli, docente di diritto amministrativo all’ Ateneo di Roma 3 e tecnico “ super partes”. Con la nomia di ieri si chiude un periodo “ nero”
Per la Consulta e si ricompatta il plenum necessario per farla funzionare. Molto soddisfatta la premier Meloni che ha elogiato la convergenza delle varie forze politiche pper sbloccare una matassa ormai molto ingarbugliata, ribadendo la grande fedeltà del suo partito alle istituzioni. Noi ci permettiamo di fare una giusta osservazione sui criteri di nomina dei giudici costituzionali da molto tempo nella bufera per determinate sentenze quantomeno “ bizzarre” a partire dai vaccini per finire al “green pass”, le cui motivazioni non sempre hanno seguito i principi del diritto e le leggi dello Stato, ma logiche irrazionali ed ideologie politiche. Fino a quando i due terzi dei giudici della Consulta verranno nominati in modo congiunto dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento in seduta comune, sarà molto difficile avere degli ermellini il cui operato sia scevro da condizionamenti politici, e la cui funzione venga esercitata nel pieno rispetto della Costituzione, ma nel caso di specie sia molto orientata e volte dettata da ordini e logiche di partito cui appartiene chiunque venga “ nominato” alla Corte Costituzionale.

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