
Governo: a Roma il vertice Italia-Africa
A Roma si è tenuto il vertice Italia-Africa alla presenza di ministri e capi di Stato. Giorgia Meloni “Abbiamo trovato moltissimi punti di contatto”. In campo il piano Mattei.
A Palazzo Madama si è svolto il vertice Italia-Africa, definito “Un ponte per una crescita comune”. Interventi da parte dei rispettivi capi di Stato: Giorgia Meloni per l’Italia e Azali Assoumani per l’Unione africana.
È la prima volta che la conferenza tra i due paesi si svolge come vertice tra capi di Stato. Finora, infatti, si era tenuta solo a livello ministeriale, ed è il primo appuntamento internazionale in Italia dall’avvio della Presidenza del G7, a testimonianza di quanto l’Italia dia importanza partenariato con le Nazioni del Continente africano. Presenti le 57 delegazioni africane, 15 capi di Stato, 8 capi di Governo e 11 ministri degli Esteri, oltre ai rappresentanti di Banca Mondiale, Imf, Fao, Unesco, Onu, Unicef, e Unhcr.

Azali Assoumani
Dopo la cerimonia di accoglienza e i saluti istituzionali del presidente del Senato, la Premier Giorgia Meloni ha tenuto il discorso di apertura e quello conclusivo.
Nel mezzo, gli interventi del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, del Presidente dell’Unione Africana, Azali Assoumani, del Presidente della Commissione dell’Unione Africana Moussa Faki Mahamat, del Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, del Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite Amina Jane Mohammed.

Palazzo Madama
Il governo italiano ha presentato così il Piano Mattei, ispirato allo storico fondatore dell’Eni, che negli anni ’50 sviluppò un rapporto di collaborazione con i Paesi africani, aiutandoli anche sviluppare le risorse naturali locali. Per la Premier italiana il piano “Può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo” e aggiunge che l’Italia ha fatto una “scelta di politica estera precisa, che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza del G7“.
Al termine dei lavori, la leader di Fratelli d’Italia si è detta soddisfatta: “Abbiamo trovato moltissimi punti di contatto, abbiamo davanti un cammino molto lungo, oggi è una ripartenza, siamo solo all’inizio di un cammino che dobbiamo fare insieme” ha dichiarato infatti Giorgia Meloni in conferenza stampa, parlando anche di “Un nuovo modello di cooperazione fondato su rispetto e fiducia” sottolineando i settori in cui collaborare “dalla cooperazione economica alla sicurezza, all’immigrazione. Il perimetro della nostra collaborazione credo possa essere più ampio, sta a noi definirlo con tutte le nazioni interessate e con il contributo delle organizzazioni multilaterali a cominciare dall’Unione africana. Da oggi si lavora perché le idee abbiano immediato seguito“.

Enrico Mattei
Ha poi ringraziato tutti gli intervenuti: “Vi ringrazio per il vostro contributo, che intendo raccogliere per ogni spunto che è arrivato nella giornata di oggi: ritengo che questo vertice abbia raggiunto lo scopo prefissato: essere momento di condivisione di dialogo, di scambio di opinioni tra l’Italia e le nazioni africane. Possiamo dire che è stato un successo. Chiaramente questo lavoro è solo l’inizio, abbiamo davanti un lavoro molto lungo ma considero quella di oggi una ripartenza“.
Soddisfatto anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “In qualità di presidente del G7 Agricoltura, l’Italia lancerà due iniziative specifiche rivolte all’Africa in materia di sviluppo del settore sementifero e per la formazione delle nuove generazioni. Si tratta di azioni rivolte ai giovani africani che operano nel settore agricolo e che vogliono accrescere la propria conoscenza attraverso percorsi formativi che li mettano in contatto con esperti internazionali e permettano loro di fare dei periodi di studio all’estero, in particolare qui in Italia“.
