Imam di Torino: riconosciuto il suo status di richiedente asilo

La Corte d’appello di Caltanissetta conferma il diritto dell’imam torinese a restare in Italia come richiedente asilo Resta aperto il procedimento sulla revoca del permesso di soggiorno, mentre si teme il rischio di persecuzioni in caso di rimpatrio in Egitto

La Corte d’appello di Caltanissetta ha confermato che l’imam di Torino Mohamed Shahin non sarà espulso dall’Italia. Secondo i giudici, Shahin deve essere considerato un richiedente asilo e ha quindi il diritto di rimanere sul territorio italiano fino alla valutazione definitiva della sua domanda di protezione internazionale.

La decisione conferma una precedente sentenza del tribunale di Caltanissetta, contro la quale l’Avvocatura dello Stato aveva presentato ricorso.

Mohamed Shahin era stato arrestato nel mese di novembre, in seguito a un decreto di espulsione emesso dal ministero dell’Interno. Il provvedimento si basava sull’accusa di posizioni considerate estremamente radicali, legate ad alcune dichiarazioni attribuite all’imam sulla strage compiuta dai miliziani di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023.

Dopo l’arresto, Shahin era stato trasferito nel CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Caltanissetta, in attesa dell’espulsione.

Successivamente all’arresto, l’imam aveva presentato una richiesta di protezione internazionale come rifugiato. Proprio in virtù di questa domanda, la Corte d’appello di Torino aveva già disposto la sua liberazione dal CPR, ritenendo che non sussistessero i requisiti legali per il trattenimento.

La sentenza della Corte d’appello di Caltanissetta rafforza ora questa impostazione, stabilendo che l’espulsione non può procedere finché la richiesta di asilo non sarà esaminata nel merito.

Il decreto di espulsione aveva suscitato forti polemiche anche perché prevedeva il rimpatrio di Shahin in Egitto. Secondo i suoi legali e diversi osservatori, l’imam rischierebbe persecuzioni, violenze e torture da parte del regime del presidente Abdel Fattah al Sisi, contro il quale Shahin ha espresso in passato posizioni apertamente critiche.

Resta comunque aperto un ulteriore procedimento amministrativo a carico di Shahin, relativo alla revoca del suo permesso di soggiorno. Su questo punto dovrà pronunciarsi il TAR del Piemonte, con una decisione attesa per il mese di gennaio.

Nel frattempo, la sentenza di Caltanissetta garantisce all’imam la permanenza in Italia, in attesa degli sviluppi giudiziari e amministrativi ancora in corso.

Categorie
TAGS
Condividi

Commenti

WordPress (0)