Intervista a Patrizia Del Giudice – Capolista “La Puglia domani” con Fitto Presidente

Intervista a Patrizia Del Giudice – Capolista “La Puglia domani” con Fitto Presidente

Una posizione significativa, quella di Patrizia Del Giudice, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, oggi candidata alle prossime elezioni regionali come capolista (unica donna in Puglia) nella lista “Puglia domani” del candidato presidente Raffaele Fitto. A testimonianza di una grande fiducia riposta da Fitto in una donna con un passato importante alle spalle, sia in ambito professionale che politico. Del Giudice è stata impegnata in settori fondamentali come il sostegno alle piccole e grandi imprese, la tutela della famiglia, il diritto alla parità di genere.

“La Puglia è sempre stata la punta diamante del nostro Mezzogiorno ma ora i suoi motori sono spenti: le piccole e medie imprese vivono una crisi drammatica e con le loro famiglie; le fabbriche sono chiuse, la gente lavora negli scantinati per pochi euro, senza tutele e senza un futuro. Occorre rimettere in moto questa nostra Regione”.
Un obiettivo prioritario , quello di Patrizia Del Giudice, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia e oggi candidata alle prossime elezioni regionali come capolista (unica donna in Puglia) nella lista “Puglia domani” del candidato presidente Raffaele Fitto.
Una posizione significativa, a testimonianza di una grande fiducia riposta da Fitto in una donna con un passato importante alle spalle, sia in ambito professionale che politico.
Del Giudice è stata impegnata in settori fondamentali come il sostegno alle piccole e grandi imprese, la tutela della famiglia, il diritto alla parità di genere.
Un percorso che ha poi segnato tappe significative: gli importanti incarichi ricoperti in seno a Confindustria, quelli di vice presidente dell’associazione antiracket di Bari e di coordinatrice del tavolo sulla legalità per la gestione dei beni confiscati alla mafia e molto altro ancora.

È alla sua prima esperienza come candidata, cosa l’ha spinta a decidere di mettersi in gioco?

È vero che questa è la prima volta che mi candido a ricoprire un ruolo elettivo, ma è altrettanto vero che per fare politica non occorre necessariamente ricoprire un incarico istituzionale. Il mio impegno parte da lontano, tant’è che posso rivendicare con orgoglio di essere stata promotrice di tre leggi, tra cui la legge 3 del 2012 sul sovra-indebitamento (detta legge anti-suicidi). Sono anche presidente della Commissione Pari Opportunità (carica dalla quale mi sono auto sospesa in concomitanza con la campagna elettorale), ruolo grazie al quale ho portato avanti la mia battaglia per la doppia preferenza di genere. Quella di candidarmi al Consiglio della Regione Puglia è stata una decisione sofferta, maturata grazie al presidente Fitto e a tanti amici che mi stanno sostenendo.

Qual è secondo lei lo stato di salute dell’imprenditoria pugliese e quali i problemi più urgenti da risolvere?

Per affrontare certi temi bisogna necessariamente guardare i numeri. Tra il 2008 e il 2017 la Puglia ha “perso” 150 mila under 35, ossia il 14% dei propri giovani, emigrati in altre regioni o all’estero. È evidente che l’economia stenti e che questo ricada sulla società. Giovani alla ricerca del proprio Pari Opportunità futuro, donne che a 40 anni, pur volendo, non hanno la possibilità di crearsi una famiglia e generare almeno un figlio. In questo contesto allarmante è quasi naturale che la natalità cali vistosamente ogni anno che passa, ed è inaccettabile. La prima battaglia che voglio fare è quella di sbrigliare gli imprenditori che nella maggior parte dei casi non riescono a pagare regolarmente stipendi e contributi, perché massacrati da tasse che in Puglia sono le più alte d’Italia. Sono imprenditrice da oltre 30 anni, so cosa occorre ad una impresa per correre e competere sul mercato: non si può vivere di reddito di cittadinanza, le imprese non possono indebitarsi con misure pericolose senza un piano strutturale. Mi voglio impegnare mettendo a frutto le mie relazioni e le mie esperienze per trovare nuovi strumenti finanziari e disintermediare il sistema bancario.

Il suo impegno a favore delle donne è sempre stato un suo cavallo di battaglia…

Da mamma, moglie e imprenditrice, so che dietro alla scrivania delle aziende che competono e reggono il mercato nonostante la crisi economica ci sono donne, e i dati purtroppo stentano ad evidenziarlo. Il mio impegno è di incidere sulla questione inerente alle dimissioni in bianco, al riposizionamento nei luoghi strategici. Dal punto di vista sanitario, è necessario applicare strumenti per assecondare il desiderio delle donne che vogliono generare la vita e offrire alle donne il miglior supporto possibile nei casi in cui decidano di ricorrere all’interruzione di gravidanza, come sancisce l’art.2 della legge 194, garantendo sempre la presenza di personale competente e qualificato, riorganizzando e potenziando la rete dei consultori presenti sul territorio. Inoltre, l’emergenza sanitaria ha contribuito a far emergere tutte le complessità del ruolo della donna che deve dividersi tra lavoro e famiglia. Un punto fondamentale su cui voglio lavorare è il mondo della scuola e dell’università, perché possa essere d’aiuto alle donne e alle famiglie. Un altro tema importante emerso durante l’emergenza sanitaria è quello dei casi di violenza sulle donne, che fa registrare sempre percentuali altissime.

Un tema su cui si discute molto in questo periodo è quello della scuola. Teme che bambini e ragazzi possano aver sofferto più di altri in questo periodo?

Il clima non è dei migliori, inutile nasconderlo. La consegna dei banchi monoposto – sebbene non ritengo sia la soluzione – è in forte ritardo un po’ dovunque, ci sono tante cattedre attualmente scoperte, e molte scuole hanno seri problemi di mancanza di spazi adeguati a garantire il distanziamento. Nella mia città, ad esempio, sono moltissime le scuole che risalgono agli anni ’50, ci sono da fare serie considerazioni su questo. Possono certe strutture essere adeguate alle necessità di questi ultimi mesi? Io me ne voglio occupare, capitalizzando la formazione e le competenze del candidato presidente Raffaele Fitto in tema di fondi europei. Occorre, senza dubbio, lavorare per cercare di rendere la scuola un posto migliore, sicuro. Deve diventare il fulcro centrale dell’azione formativa, nonché protagonista dell’azione educativa. Al contempo non posso non pensare alla valorizzazione e alla gratificazione che avremmo da indirizzare a tutto il personale che lavora nelle scuole e che si occupa dei nostri figli. Sono altresì convinta che l’ora della cultura finanziaria debba far parte del programma scolastico.

Marialuisa Roscino

 

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