
Hamas-Israele: Tel Aviv smentisce il cessate il fuoco nel valico di Rafah
Israele smentisce la notizia secondo la quale avrebbe concesso il cessate il fuoco nel valico di Rafah per permettere gli aiuti umanitari. 600mila palestinesi lasciano il nord di Gaza per recarsi nel sud. Biden: “Sarebbe un grosso errore occupare la Striscia”. Si teme un futuro coinvolgimento dell’Iran. Crosetto pronto a ritirare i militari italiani in caso di peggioramento del conflitto.
Nei media israeliani aveva iniziato a circolare la notizia che Tel Aviv avrebbe concesso un cessate il fuoco di 5 ore nel valico di Rafah per dare tempo agli aiuti umanitari di accedere a Gaza. Notizia subito smentita da una nota dell’ufficio dello stesso premier Benjamin Netanyahu: “Al momento non esiste un cessate il fuoco per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per l’uscita degli stranieri”.

Benjamin Netanyahu
Nel frattempo i pasdaran iraniani (Corpo paramilitare composto da volontari) hanno spostato alcune truppe in Siria, vicino al confine con Israele. Anche se sembra sia una manovra solo difensiva, il consigliere per la sicurezza nazionale di Washington, Jake Sullivan, teme che l’Iran prima o poi possa entrare in modo attivo nel conflitto tra Hamas e Israele, e invita a tenersi pronti per ogni eventualità.
Più che altro si teme un netto peggioramento del conflitto nel caso in cui Israele decida di invadere la Striscia di Gaza. Già Teheran ha avvertito Tel Aviv che “Nessuno può garantire il controllo della situazione” in caso di invasione. Timori condivisi anche dal presidente americano Joe Biden, che dichiara che Israele “Deve rispondere. Deve attaccare Hamas, che è un gruppo di codardi che si nasconde tra i civili” ma, ammette, occupare la Striscia di Gaza sarebbe ”Un grosso errore”.

Joe Biden
Da parte sua, mentre il conflitto minaccia di peggiorare (Al punto che il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha confermato che in tal caso potrebbero essere ritirati i militari italiani), lo stesso Netanyahu conferma “Siamo pronti a entrare a Gaza e allargare l’offensiva”, ma sottolinea che l’esercito israeliano inizierà “Operazioni militari importanti” solo dopo che i civili avranno lasciato Gaza.

Guido Crosetto
A proposito di civili, in 600mila hanno lasciato le loro case a Gaza City e nella parte nord della Striscia per trovare rifugio a sud, oltrepassando il Wadi Gaza. Come conferma il portavoce dell’esercito militare di Tel Aviv, Daniel Hagari, che tra l’altro smentisce le notizie secondo le quali Israele avrebbe colpito i civili che stanno cercando rifugio a sud.
Inizialmente si pensava di ricollocare i profughi palestinesi nella penisola del Sinai, proposta subito respinta dal segretario di Stato Antony Blinken: “Ho sentito direttamente dal presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen e praticamente da tutti gli altri leader nella regione con cui ho parlato, che quell’idea è un fallimento, e quindi non la sosteniamo. Crediamo che le persone dovrebbero poter restare a Gaza, a casa loro. Ma vogliamo anche assicurarci che siano fuori pericolo e che ricevano l’assistenza di cui hanno bisogno“.
