ISTRUZIONE – Il decreto Milleproroghe va modificato per restituire serenità alle scuole, le richieste dell’Anief

ISTRUZIONE – Il decreto Milleproroghe va modificato per restituire serenità alle scuole, le richieste dell’Anief

È stata completata la lista degli emendamenti Anief al Decreto Legge n. 228/2021, il cosiddetto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre scorso, per introdurre “Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”. Le modifiche al DL richieste dal sindacato toccano diversi aspetti del contesto scolastico, oggi particolarmente in sofferenza anche per la pandemia in corso: vanno dalla proroga delle elezioni RSU, previste a inizio aprile al prolungamento dei tempi relativi alle tutele dei lavoratori fragili, ma riguardano anche la proroga dell’organico Covid, che ad oggi ha garantito il contratto solo a fine marzo, come pure delle assunzioni da Gps, con estensione delle immissioni in ruolo 2022 alla II fascia delle stesse Graduatorie provinciali per le supplenze. Infine, Anief chiede la proroga della mobilità straordinaria del personale e l’avvio del reclutamento straordinario riservato agli insegnanti di Religione cattolica per i quali non si bandiscono concorsi dal 2003.

L’ELENCO DEGLI EMENDAMENTI ANIEF

ART. 1

(Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni)

 Si inserisce il comma

Sono prorogati al 15 maggio 2022 i termini per le elezioni relative al rinnovo degli organismi di rappresentanza fissati dall’articolo 15 del decreto-legge 30 novembre 2020, n. 157. In via eccezionale e con riferimento al periodo contrattuale 2022-2024 sono prorogati, in deroga all’articolo 42, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001, gli organismi di rappresentanza del personale.

Motivazione: in ragione della proroga dello stato di emergenza e dell’aumento dei contagi si ritiene opportuno il rinvio di un mese delle elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale.

ART. 4

(Proroga di termini in materia di salute)

Si aggiunge il comma

Sono prorogate fino al termine dell’emergenza sanitaria le disposizioni di cui ai commi 2 e 2-bis dell’articolo 26 del Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 convertito con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27.

Motivazione: ad oggi e non oltre il 28 febbraio 2022, i lavoratori fragili (ossia i lavoratori dipendenti con disabilità grave o in possesso di una certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita) possono svolgere di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o con lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto. Dal 1° gennaio 2022 è invece scaduta la tutela dell’equiparazione al ricovero ospedaliero per chi non può lavorare in modalità agile. La modifica intende prorogare le disposizioni che erano già previste dal Decreto Cura Italia del 2020 (possibilità di svolgere la mansione in modalità agile ed equiparazione dell’assenza al ricovero ospedaliero per chi è impossibilitato) fino al termine dell’emergenza sanitaria.

ART. 5

(Proroga di termini in materia di istruzione)

Si aggiunge il comma

Al primo periodo del comma 326 dell’articolo 1 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 le parole “può essere prorogato” sono sostituite con “è prorogato”, conseguentemente al secondo periodo le parole “400 milioni” sono sostituite con “800 milioni”.

Motivazione: è essenziale garantire fino al termine dell’a.s. 2021/2022 la proroga di tutti i posti docenti e ATA legati all’emergenza sanitaria in corso. La modifica fa seguito alle numerose segnalazioni ricevute dai Dirigenti Scolastici e consentirebbe di raggiungere 40 mila unità di personale docente e 15.600 di personale ATA, comunque, inferiori peraltro agli 80 mila autorizzati l’anno precedente quando i numeri del contagio erano più piccoli e di valutare l’opzione in caso di numeri incontrollati di contagio di ritornare alla didattica al 50/70%.

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