
Ritorna alla carica la magistratura “rossa”. Il processo a Matteo Salvini sarà un boomerang per la sinistra
Il processo contro Matteo Salvini sarà un boomerang contro la sinistra. Il leader della Lega ha già vinto la sua battaglia più grande, quella del consenso dei cittadini che vogliono il cambiamento
Stiamo assistendo da qualche mese a spezzoni di vita parlamentare e istituzionale degni del teatro dell’assurdo di Samuel Becket. L’altro ieri è andata in scena a Palazzo Madama, un’altro pezzo della telenovela messa su dalla magistratura “rossa”, della vicenda che vede quale attore e imputato. l’ex Ministro dell’Interni Matteo Salvini. Non vogliamo tornare sulla vicenda già ben nota a tutti ma la nostra attenzione vuole soffermarsi sull’essenza di un eventuale processo che a guardar bene non ha nessun presupposto giuridico per essere celebrato.
Matteo Salvini è accusato dal Tribunale dei Ministri di Catania, che vede i suoi componenti tutti iscritti alla corrente di Magistratura Democratica, la cui area di riferimento è il partito democratico, di aver “sequestrato” i migranti a Luglio scorso a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera. I migranti rimasero a bordo della nave quattro giorni, liberi di circolare e rifocillati dalla stessa Guardia Costiera, e secondo gli esponenti della magistratura democratica, questo costituirebbe sequestro di persona. A onor dei fatti, giova ricordare che la Procura di Catania, a firma del suo capo il dott. Carmelo Zuccaro aveva chiesto la definitiva archiviazione per il caso della Gregoretti, scagionando di fatto l’ex Ministro degli Interni, ma il Tribunale dei Ministri ha deciso di non seguire la richiesta del procuratore del capoluogo etneo. il 20 Gennaio la giunta delle autorizzazioni a procedere presieduta dal forzista Maurizio Gasparri, ha dato il via libera a procedere contro Matteo Salvini, con i voti favorevoli dei leghisti perchè questo è stato richiesto dallo stesso Salvini, a nostra opinione una scelta molto pericolosa, considerato che al Senato la Lega non ha da sola i numeri per scagionare del tutto il suo leader.
Crediamo che anche Kafka impallidirebbe di fronte a questi spezzoni di vita pubblica e istituzionale del paese, ma quello che ci preme evidenziare, non è certo la vicenda giudiziaria ridicola e grottesca, quanto il grave e pericoloso tentativo del partito delle toghe “rosse”di mettere sotto accusa un governo che non è di loro gradimento per una questione che è del tutto di pertinenza esclusiva quale quella dell’immigrazione, che rientra nel pieno principio della sovranità dello Stato e negli atti politici che per la loro essenza non sono in nessun modo sindacabili dalla magistratura.
Crediamo che il vero obiettivo dei giudici di Catania, non sia tanto quello della condanna di Salvini, quanto quello di escluderlo dalle cariche elettive, visto ormai l’inarrestabile ascesa della Lega data ormai introno la 34% dei voti. Una cosa, però, è certa ovverosia Matteo Salvini ha già vinto la sua battaglia più difficile quella del consenso del popolo. Consenso che nessuna inchiesta giudiziaria può fermare, con buona pace della sinistra e della Magistratura democratica, e il 26 Gennaio vedremo la vera risposta del popolo della lega e dei cittadini che vogliono io vero e autentico cambiamento
