Roma: bambino muore per un incidente stradale causato da una gara di Youtuber

Roma: bambino muore per un incidente stradale causato da una gara di Youtuber

Nel pomeriggio di ieri un SUV Lamborghini, guidato da ragazzi impegnati in una sfida su Youtube, si è scontrato con una Smart, causando gravi ferite alla donna che la guidava, alla figlia di 3 anni, e la morte del figlio di 5 anni. Il ventenne che guidava il SUV è indagato per omicidio stradale. Il padre del bambino ha provato a farsi giustizia da solo.

Ieri pomeriggio, intorno alle 15.45, tra Acilia e Casalpalocco, un SUV si è scontrato frontalmente con una Smart guidata da una donna, con a bordo anche i due figli piccoli. Dopo l’impatto uno dei bambini, Manuel di 5 anni è stato portato all’ospedale Grassi di Ostia in arresto cardiocircolatorio, dove è deceduto poco dopo.

La madre di Manuel, e la sorellina di 3 anni, sono state ricoverate in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio.

Un SUV Urus Lambirghini

Alla guida del SUV, un modello Urus Lamborghini noleggiato, c’erano 4 ragazzi e una ragazza, rimasti illesi dall’incidente, del gruppo di influencer The Borderline (Che conta 600mila iscritti e milioni di visualizzazioni) impegnati in una sfida da postare su Youtube, che tentavano di battere un record di 50 ore ininterrotte alla guida rimanendo all’interno del mezzo.

Già un anno fa, in un post su un loro video, scrivevano: “È possibile vivere in una macchina per 50 ore senza mai scendere? In questa challenge Dp e l’invincibile Ciaffa tenteranno di portare a termine questa sfida impossibile e mai fatta prima“.

 

In un filmato in particolare, diffuso sui social prima dell’incidente, uno dei ragazzi a bordo del SUV ironizza sulla potenza dei modelli Lamborghini, prendendo in giro chi guida una Smart. Lo stesso modello con il quale si sono scontrati poche ore dopo, causando la morte di Manuel e il grave ferimento della madre e della sorellina.

Sta macchina va più veloce di Saetta McQueen. Che cos’è? Una Lamboboborghini (Sic) Mi sembra di cavalcare un drago. Daje, sono il protagonista di Fast and Furious 27” sono gli altri commenti dei ragazzi sui loro video precedenti all’incidente “Ma questo con la Smart che sta facendo? Abbello, la macchina tua costa 300 euro usata al Conad, la mia costa un miliardo. Vale quanto Amazon”.

Il ventenne che guidava il mezzo, interrogato dal X Gruppo Mare della Polizia locale, è ora indagato per omicidio stradale, ma la sua identità è mantenuta ancora riservata. La prima tesi degli inquirenti è che il guidatore fosse stato distratto dal telefonino mentre girava dei video da postare poi sul canale Youtube. I video postati dal gruppo nel corso delle lunghe ore alla guida sembrano confermare questa ipotesi.

Anche se c’è riservatezza sull’identità di chi guidasse il SUV al momento dell’incidente, il protagonista dei vari video è Matteo Di Pietro, ma nei post si nota che c’è almeno un altro ragazzo vicino al volante, Vito Loiacono, che da parte sua ha subito smentito sui social.

Poche ore dopo l’incidente Gabriele Morabito, il proprietario dell’azienda “Skylimit” dove i ragazzi avevano noleggiato il SUV ha espresso il suo cordoglio: “Esprimo il cordoglio a nome di tutto lo staff di Skylimit alla famiglia del bimbo, sono distrutto, quando vi dico che facciamo un mestiere del c***o mi riferisco anche a questo, ricordo a tutto però che la dinamica è ancora poco chiara e che insultare noi solo perché noleggiamo auto a persone che possono incorrere in incidenti, non serve a nulla. Cerchiamo di fare tutto nel miglior modo possibile o quanto ci danniamo provandoci. Le responsabilità verranno accertate da chi di dovere e chi ha sbagliato pagherà. Un bacino, piccolo”. Rimane da verificare se il 20enne al volante avesse i requisiti per guidare un mezzo di tale cilindrata.

Immediati i commenti negativi sul canale social dei The Borderline: “Avete rovinato una famiglia per un video pietoso e inutile” e anche “Ora provate la 30 anni al gabbio” e “Chiudete questo canale per decenza e per rispetto della povera anima finita in cielo“. E questi sono solo i commenti più pacati.

Alla notizia dell’incidente, e della morte del figlio e delle condizioni dell’altra figlia e della moglie, il padre di Manuel ha tentato di aggredire il conducente del SUV, ma è stato fermato dai Vigili urbani e dalle persone presenti in zona.

 

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