Roma: in 10mila protestano contro il Green Pass, tra scontri con la polizia e l’assalto alla sede Cgil

Sabato 10 ottobre una manifestazione contro il Green Pass ha bloccato il centro della Capitale tra scontri e violenze, culminate nell’assalto alla sede Cgil. C’è chi parla di fascisti, ma in gran parte si trattava di negozianti e cittadini esasperati.

Due manifestazioni parallele, scontri con le Forze dell’ordine, lunghi cortei verso Montecitorio e la sede Cgil in Corso d’Italia assaltata. Questo, in estrema sintesi, è il riassunto di sabato nel centro di Roma.

Le presenze erano state stimate in 3mila. In realtà erano molte di più, circa 10mila (alcune fonti parlano di 30mila), al punto che per le Forze dell’ordine è stato molto difficile controllare le numerose frange che si sono separate.

Solo nelle ultime ore prima dell’evento, man mano che diverse migliaia di persone giungevano da tutta Italia, è stato possibile rilevare un livello della partecipazione” ha infatti ammesso Matteo Piantedosi, prefetto di Roma “Non solo quantitativamente molto elevato, ma pure caratterizzato dalla variegata composizione dell’adesione alla manifestazione”.

Tra le scintille che hanno provocato le manifestazioni, segno di un Governo ormai incapace di gestire una situazione arrivata al limite, c’è in particolare l’obbligo del Green Pass dal 15 ottobre prossimo per recarsi nel luogo di lavoro (tra l’altro l’obbligo si estende anche al telelavoro).

Si è subito parlato di fascismo, soprattutto per via di molti nomi coinvolti legati a Forza Nuova e vari “Cani sciolti” (simili ai casseur che si infiltrarono nelle proteste dei Gilet Gialli a Parigi) divisi in gruppi organizzati via chat, ma in strada a protestare c’erano anche molti negozianti, cittadini e semplici lavoratori.

Nel corso della giornata sono poi state arrestate 12 persone, alcune il flagranza di reato, altre nel corso della notte. Tra i quali troviamo Giuliano Castellino e Roberto Fiore, leader di Forza nuova, il ristoratore Biagio Passaro, colonna principale del movimento IoApro e presente all’assalto della sede Cgil, e anche uno dei primi fondatori dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari). Parliamo di Luigi Aronica, detto “Er pantera de Monteverde”, già coinvolto in varie storie giudiziarie. Attualmente gli inquirenti stanno visionando i filmati della manifestazione, per risalire ad altri comportamenti penalmente rilevanti.

Mercoledì prossimo, 13 ottobre, si riunirà l’organo consultivo del ministero dell’Interno, ovvero il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica (già convocato per discutere i dettagli dell’ormai imminente G20, che si terrà proprio a Roma) per evitare disordini nella Capitale nei giorni del vertice.

Al Ministero dell’interno si discute intanto dell’ipotesi di abbandonare la cosiddetta Strategia di contenimento, che prevede l’uso della forza da parte delle Forze dell’ordine solo in caso di autodifesa. Un atteggiamento adottato probabilmente per evitare in futuro gli errori commessi sabato, tra i quali c’è stato quello di aver sottostimato il numero dei manifestanti previsti.

La linea dura prevede alcuni cambiamenti: non sarà più possibile forzare i blocchi (come si riuscirà a impedirlo, non si sa), potrebbe essere vietata Piazza del popolo, verrà modificato il piano “Strade sicure” con i militari dell’Esercito e verranno organizzate pattuglie a cavallo o appiedate a Villa Borghese (sabato, alcuni manifestanti riuscirono a evitare i blocchi attraversando il celebre parco di Roma). Insomma, se in tutto ciò c’è del fascismo, non si capisce bene se sia da parte dei manifestanti o da quella del Governo.

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