
Torino, salvato da un trapianto il bimbo che viveva con un cuore artificiale
Il piccolo era affetto dalla nascita da grave patologia cardiaca. L'intervento è riuscito e potrà presto avere una vita normale
E’ stato salvato da un trapianto di cuore all’ospedale Regina Margherita di Torino un bimbo di tre anni affetto dalla nascita da una grave forma di cardiomiopatia dilatativa. L’intervento è riuscito bene, nonostante le condizioni preparatorie del piccolo non fossero ottimali.
Per la sua precaria condizione di salute viveva da un anno e mezzo connesso a un cuore artificiale, un Berlin Heart, impiantato nel gennaio 2018 dall’equipe della Cardiochirurgia pediatrica diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone. Ora il bambino potrà avere una vita normale, grazie ad un nuovo cuore pulsante che arriva direttamente da Bergamo. Attualmente infatti è ricoverato in terapia intensiva, in attesa che il progressivo miglioramento delle sue condizioni gli consenta di essere trasferito presso il reparto di degenza e successivamente, dopo un ulteriore ciclo di riabilitazione, di tornare a casa.
“Donare gli organi è importante e noi lo possiamo testimoniare – ha detto Carlo Pace Napoleone. – La donazione è l’unica opzione in questi casi. In Italia ci sono 70 bambini ogni anno in lista d’attesa per ricevere un organo. Un’attesa che ha come tempo medio 18 mesi. Grazie alla generosità di qualcuno siamo qui, oggi, a progettare un futuro per questo bambino. La cultura della donazione è cultura di vita”.
