
Approvato il bonus per i padri separati. Un aiuto importante per tanti papà soli ed in stato di bisogno
Il parlamento ha approvato il bonus per i padri separati. Grazie ad esso i papà che si trovano in uno stato di bisogno avranno diritto ad usufruire dell'aiuto economico per il proprio sostentamento ma in modo particolare per quello dei propri figli minori
Una buona notizia arriva dal governo e riguarda i padri separati. Dopo un lungo e travagliato iter legislativo il bonus per gli aiuti economici ai papà separati o divorziati è in dirittura d’arrivo e per la prima volta in Italia, considerato il momento storico segnato e dominato da un’ideologia femminista senza precedenti, il Parlamento approva e riconosce il diritto al sostentamento e a un aiuto economico al padre che vive una condizione socio-economica molto precaria tale da impedirne una dignitosa esistenza per sé, oltre al diritto al mantenimento dei propri figli minori. Il disegno di legge fu presentato in Parlamento la prima volta nel 2021, in piena emergenza Covid-19, il cui grande promotore è stato il leader della Lega Matteo Salvini, portato poi avanti dal governo guidato da Mario Draghi. Per due anni il percorso legislativo si era interrotto, ma grazie a un intervento provvidenziale del centrodestra ha visto la sua approvazione, e pertanto molti padri separati, compresi anche quelli che rientrano nelle coppie di “fatto” potranno usufruire di questa importante misura di sostegno economico. A scanso di equiovci, però, la legge ha previsto una serie di requisiti da possedere all’atto di presentare la domanda per la concessione, ovverosia il padre richiedente deve avere una condizione reddituale ed economica pari o inferiore al tetto degli 8174 euro, sopra il quale non sarà possibile concedere il bonus. Oltre a questo il genitore dovrà dimostrare di essere in una condizione di sospensione o perdita dell’attività lavorativa causata dal Covid-19 o da cause collegate al periodo di emergenza sanitaria. Resta inteso che il fine principale del bonus è ancorato al sostentamento dei figli minori, questo significa che è fondamentale che ci siano figli da mantenere, non sarebbe possibile la concessione della misura soltanto per la salvaguardia del padre separato privo di figli in età scolare o adolescenziale. Pertanto il requisito che dev’essere presente quale “conditio sine qua non” ‘ lo stato di bisogno inteso quale grave mancanza di mezzi di sussistenza per sé e per i figli. L’ammontare dell’aiuto sarà di euro 800 da corrispondere in un’unica soluzione per un anno. Lo stanziamento complessivo ammonta a in totale a 10 milioni di euro. Anche se può sembrare una misura non idonea a supportare i tanti padri separati, divorziati e altro, senza dubbio questo bonus è una prima risposta al grido di sofferenza che ormai da anni lanciano questi padri, al giorno d’oggi visti come persone di serie b e senza diritti, dimenticando che oltre la mamma figura
l’altra fondamentale cui spetta un significativo potere di decisione del processo socio-educativo dei propri figli è la figura del genitore “maschio”. L’augurio che facciamo è che questa misura non abbia solo un valore economico momentaneo, ma diventi un’inizio di un profondo cambiamento culturale, senza creare ulteriori divisioni sia utile ai figli e faccia da deterrente per facili separazioni e azioni incomprensibili e dettate solo da grande rancore e animosità verso il proprio ex marito, che non deve in nessun modo vedere annullata o svilita la sua sacrosanta e doverosa funzione di genitore.
