Daniela Casulli, la maestra che adescava i minorenni, è stata assolta

Daniela Casulli, dopo la condanna in primo grado, è stata assolta in Appello a Bari e presto tornerà a lavorare a scuola

Daniela Casulli, maestra elementare di Bari, è stata assolta dalla Corte d’Appello di Bari dalle accuse di adescamento di minorenni e produzione di materiale pedopornografico. La sentenza, stabilisce che il fatto “non costituisce reato”, ribaltando così la condanna in primo grado a sette anni e tre mesi. Grazie a questa decisione e alla cessazione delle pene accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di svolgere attività a contatto con i minori, la docente  può  tornare ad insegnare, riacquistando la piena possibilità di esercitare la sua professione.

Il caso risale all’estate del 2021, quando Daniela Casulli era tornata a Bari per le vacanze. In quel periodo, la docente sarebbe entrata in contatto con alcuni adolescenti, fatti che hanno dato il via alle indagini. Tutto è iniziato quando alcune madri hanno notato materiale sospetto sui telefoni dei figli, avviando così le denunce ai carabinieri. L’intervento delle forze dell’ordine in un bed & breakfast, luogo individuato per gli incontri, portò al rinvenimento della maestra insieme a uno dei ragazzi coinvolti. Questo episodio scatenò un lungo iter giudiziario che ha tenuto l’opinione pubblica italiana sull’attenti e la stessa docente lontana dalle aule scolastiche per anni, sospesa dal servizio e sottoposta agli arresti domiciliari.

Durante il processo, Daniela Casulli ha sempre ammesso di aver intrattenuto rapporti sessuali con adolescenti, sostenendo di non aver commesso nessun reato nei confronti dei ragazzi. In particolare, le accuse iniziali parlavano di rapporti sessuali con un ragazzo di 15 anni, mentre altri due ragazzi, tra cui un 13enne, avrebbero filmato le scene, trasmettendole anche in diretta su Instagram. La difesa della docente ha sempre sottolineato che c’è mai stata la consapevolezza né l’ intenzione di diffondere il materiale in modo illecito e che non erano coinvolti minori sotto l’età del consenso in attività sessuali.

Commentando la sentenza della Corte d’Appello, Daniela Casulli ha espresso soddisfazione: «La Corte d’Appello, con questa assoluzione piena, ha voluto ristabilire il valore della giustizia e della legalità, prendendo chiaramente le distanze da una gestione del processo che aveva mostrato gravi criticità. È una decisione che riafferma che a Bari la Giustizia esiste, che i principi della Costituzione e del Giusto Processo non sono parole astratte, ma garanzie concrete per ogni cittadino».

L’assoluzione segna la conclusione di un lungo iter giudiziario durato anni, durante i quali la docente ha visto la propria reputazione messa a dura prova. La decisione della Corte d’Appello non solo cancella la condanna precedente, ma rappresenta anche un importante passo verso il recupero della sua carriera professionale e della sua vita privata.

La possibilità di tornare a scuola segna un ritorno alla normalità per la docente, che potrà riprendere i suoi incarichi didattici e ricostruire la propria reputazione dopo anni di sospensioni, accuse e attenzione mediatica.

La vicenda, molto seguita dai media nazionali, aveva suscitato forti emozioni e dibattiti nell’opinione pubblica,

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