Camera dei deputati: il Decreto carceri convertito in legge
Il decreto carceri è stato convertito in legge dalla Camera dei deputati. Dall’assunzione di nuovo personale nelle carceri fino all’introduzione di un nuovo reato contro la Pubblica amministrazione. Nordio “Auspico che l’opposizione possa collaborare”.
Ieri sera la Camera dei deputati ha approvato la conversione in legge del Decreto carceri con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Riguarda una serie di misure volute dal Governo per contrastare il sovraffollamento delle carceri italiane: il 31 luglio scorso risultavano in Italia 61.133 detenuti, a fronte di una capienza effettiva delle carceri di poco più di 51mila posti.
Mentre il decreto veniva approvato a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, i sottosegretari Andrea Ostellari, Andrea Delmastro, Francesco Paolo Sisto e i presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera Giulia Bongiorno e Ciro Maschio.
Il testo era già stato approvato dal Governo a luglio, e convertito in legge dal Senato giovedì scorso. In genere, tali decreti riguardano misure di emergenza che, dopo essere stati approvati dal Consiglio dei ministri, vanno poi convertiti in legge dal parlamento entro 60 giorni, altrimenti decadono.
Il Ddl, contiene “Misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia”. Istituisce il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, prevede l’assunzione di personale di polizia penitenziaria e di dirigenti e medici penitenziari, la semplificazione del procedimento per la concessione della liberazione anticipata.
Inoltre, introduce l’aumento dei colloqui telefonici per i detenuti, l’esclusione dai programmi di giustizia riparativa dei detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis, l’istituzione al ministero della Giustizia di un elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale dei detenuti adulti.
Alcune modifiche consentiranno di ampliare le possibilità di accesso ai detenuti tossicodipendenti in comunità terapeutiche pubbliche o private accreditate.
Autorizza poi l’assunzione di 1.000 agenti di polizia penitenziaria (500 nel 2025 e 500 nel 2026) oltre a 20 unità del personale di dirigente penitenziari e l’assunzione di funzionari e ispettori del Corpo di polizia penitenziaria.
Introduce il delitto di “indebita destinazione di denaro o cose mobili” contro la Pubblica amministrazione e modifica anche il decreto legislativo n. 231 del 2001 in materia di responsabilità delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, includendo il delitto di indebita destinazione di denaro o cose mobili nel novero dei delitti per i quali è comminata una sanzione pecuniaria nei confronti dell’ente.
Il ministro della giustizia Carlo Nordio: “Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio superiore della magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza“.
Per quanto riguarda i detenuti stranieri, Nordio ha confermato “L’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei paesi d’origine. Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero“.