Caserta, Ospedale San Rocco ancora nei guai. Scatta il sequestro perché non è autorizzato

Caserta, Ospedale San Rocco ancora nei guai. Scatta il sequestro perché non è autorizzato

Dopo l'inchiesta sull'assenteismo ora i Carabinieri mettono i sigilli al nosocomio perché non ha le autorizzazioni ad esercitare l'attività. A 18 presunti furbetti del cartellino è stato notificato il provvedimento cautelare. Associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, false attestazioni e truffa i reati contestati

Choc nel Casertano. L’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca (la foto è di TuttoSanita.com) da ieri è stato messo sotto sequestro dai Nas in quanto è risultato privo dell’autorizzazione ad esercitare la sua attività così come previsto dall’articolo 193 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Il direttore generale dell’Asl di Caserta, Mario Di Biasio, legale rappresentante dell’ospedale, sarà denunciato per conduzione di struttura in assenza di autorizzazione. Ma non è tutto perché nel corso dei controlli i militari hanno anche riscontrato molteplici e notevoli carenze strutturali, funzionali ed organizzative soprattutto per quanto riguarda le sale operatorie e la Radiologia. Tali carenze saranno segnalate alla Commissione competente. La struttura continuerà comunque ad operare per evitare disagi agli utenti.

L’ospedale era già finito nei guai per un’inchiesta avviata nel febbraio 2017 a causa di diversi casi di assenteismo sul lavoro. Dei 28 indagati i militari del Nucleo Antisofisticazione di Caserta insieme ai carabinieri della Compagnia di Capua hanno notificato proprio ieri i provvedimenti cautelari a 18 operatori, tra cui 14 medici. A quanto pare c’era un accordo tra i colleghi per timbrare il cartellino ed assentarsi durante l’orario di servizio. Ad incastrarli sarebbe state varie intercettazioni e telecamere collocate nei punti strategici della struttura. Una di queste era stata addirittura posizionata nei pressi di una delle uscite di emergenza del San Rocco, usata dai medici indagati per sgattaiolare fuori ed allontanarsi in auto dopo aver timbrato il cartellino. Uno degli indagati pare abbia addirittura effettuato un viaggio all’estero durante il suo turno. “Qua o ci arrestano a tutti quanti, o stiamo tutti in grazia di Dio. Tanto, come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra”, dicevano due dirigenti intercettati. Secondo gli inquirenti le frasi captate dimostrano “il clima di illiceità presente all’interno delle strutture oggetto dell’indagine” e “la spregiudicatezza con cui venivano poste in essere le condotte criminose”.

I camici bianchi sotto accusa lavoravano nel reparto di anestesia, pediatria, psichiatria e al 118. I reati a loro contestati, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, false attestazioni e singole ipotesi di truffa.

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