Ddl Zan: presentati più di mille emendamenti in Senato. Probabile rinvio a settembre

Oltre mille emendamenti sono stati presentati oggi in Senato, chiedendo le modifiche di alcune parti della discussa legge contro le discriminazioni. In cima c’è la Lega, che ne ha presentati circa 700. In particolare la discussione riguarda gli articoli 1, 4 e 7.

La scadenza per gli emendamenti in Senato era alle 12 di oggi: quasi 700 sono stati presentati da Lega, 134 da Forza Italia, 127 da Fratelli d’Italia, 80 dalla senatrice di Unione dei democratici Paola Binetti. Altri 4 vengono da Italia Viva, nonostante fino a ieri lo stesso Matteo Renzi avesse garantito che il suo partito non avrebbe presentato alcun emendamento. Lo scopo sarebbe quello di trovare un compromesso con il centro destra.

Matteo Salvini

Gli articoli più contestati sin da quando la legge venne proposta e sui quali si concentrano questi emendamenti sono il primo, il quarto e il settimo, quelli che riguardano la libertà di espressione, il cosiddetto salva idea e infine il gender negli istituti scolastici.

Il primo definisce più in dettaglio i concetti di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere.

Il quarto è una clausola per salvaguardare la libertà di opinione e specifica che “Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.

Infine il settimo prevede, anche nelle scuole, che “In occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1“.

L’alto numero degli emendamenti presentati da Lega ha provocato un’immediata reazione negli ambienti di sinistra. “Come volevasi dimostrare, dopo tre settimane di appelli accorati al dialogo e dopo centinaia di dichiarazioni in cui si sosteneva l’importanza di approvare una legge contro l’omotransfobia, alla prova dei fatti la Lega ha presentato 700 emendamenti” ha infatti commentato il senatore PD Franco Mirabelli “Avevamo ragione, 8 mesi di ostruzionismo la dicevano già lunga sulle reali volontà di Salvini, che si dimostra per l’ennesima volta un interlocutore non credibile. Ora in Aula ci confronteremo sul merito con le altre forze politiche per approvare al più presto il Ddl Zan“.

Da parte sua Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ha affermato che “Se si dialoga, la Lega è pronta a ritirare gran parte degli emendamenti presentati al Ddl Zan. Se invece il Pd continuerà a volere lo scontro, affosserà la legge e la tutela dei diritti di migliaia di persone“.

In effetti, se questi emendamenti dovessero essere approvati, la legge ritornerà alla Camera ricominciando l’iter parlamentare, e il voto sarà probabilmente segreto, cosa che rende incerti i numeri della maggioranza.

La cosa certa è che ormai le decisioni, tra il fatto che a Palazzo Madama non è prevista un’ulteriore discussione in merito e le ormai imminenti ferie estive, slitteranno almeno fino a settembre prossimo.

 

 

 

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