La Camera conferma la fiducia al Decreto Cutro

La Camera conferma la fiducia al Decreto Cutro

Ieri pomeriggio la Camera, con 213 favorevoli e 133 contrari, ha votato la fiducia posta al Governo sul decreto Cutro.

Dopo il calendario di martedì della conferenza dei capigruppo della Camera, il Decreto Cutro è diventato legge ieri pomeriggio con 133 voti contrari, 213 favorevoli e 5 astenuti. Considerata la sua natura, dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale il 10 marzo scorso, il Governo aveva 60 giorni per convertirlo in legge. Nel suo iter il decreto era arrivato alla Camera bloccato, ovvero senza possibilità di modificarlo a causa della fiducia sulla sua approvazione da parte del Governo, mentre il Senato aveva approvato la conversione in legge dopo l’inserimento di alcuni emendamenti.

Migranti, foto d’archivio

Già nella sua versione iniziale il decreto inseriva delle limitazioni maggiori rispetto al decreto Lamorgese del 2020, che a sua volta recepiva una sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo contro l’Italia del 2019.

Il Decreto prevede, tra le altre cose, l’inasprimento delle pene per gli scafisti, con l’inserimento di un nuovo reato per “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina” che provoca pene dai 20 ai 30 anni di carcere, maggiori controlli alle frontiere, e l’abolizione dello status di protezione speciale, oltre al potenziamento dei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio). Sarà valido per i prossimi 3 anni anche se, come recita l’articolo 4, “Qualora se ne ravvisi l’opportunità, ulteriori decreti possono essere adottati durante il triennio”.

 

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