Fallito attentato a Trump: l’Iran respinge le accuse

Fallito attentato a Trump: l’Iran respinge le accuse

Negli ultimi giorni, hanno iniziato a circolare sospetti che il fallito attentato a Trump sia stato organizzato dall’Iran, come rappresaglia per l’uccisione nel 2020 di Qasem Soleimani. Teheran: “Respingiamo con fermezza qualsiasi coinvolgimento nel recente attacco armato”.

Negli ultimi anni l’Iran aveva più volte minacciato vendetta per l’uccisione da parte dell’esercito americano, nel gennaio 2020, di Sardar Qasem Soleimani, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. In seguito a tali minacce anche gli alti funzionari dell’amministrazione di Donald Trump avevano beneficiato di rigide misure di sicurezza, anche al termine del loro incarico.

Già due anni fa il presidente iraniano Ebrahim Raisi (deceduto a maggio scorso) dichiarò che la umma (la comunità musulmana) si sarebbe vendicata personalmente, se Trump non fosse stato processato per l’assassinio di Soleimani. E l’anno scorso Amir Ali Hajizadeh, comandante delle forze aeree della Guardia rivoluzionaria, aveva sottolineato che, per la morte del comandante, “cerchiamo di uccidere Trump”.

Ma nel caso del fallito attentato a Trump, l’Iran respinge le accuse: “Respingiamo con fermezza qualsiasi coinvolgimento nel recente attacco armato contro Trump e le accuse secondo cui l’Iran aveva intenzione di portare avanti un’azione simile” leggiamo in una nota di Nasser Kananoi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano.

Anche con dichiarazioni alla Cnn tramite la missione iraniana presso le Nazioni Unite, Teheran nega qualsiasi ruolo: “Queste accuse sono infondate e dannose. Dal punto di vista della Repubblica islamica dell’Iran, Trump è un criminale che deve essere perseguito e punito in un tribunale per aver ordinato l’assassinio del generale Soleimani. L’Iran ha scelto la strada legale per consegnarlo alla giustizia”.

Mohammad Mokhber, attuale presidente ad interim dell’Iran

Queste accuse hanno motivazioni e obiettivi politici dannosi”, secondo un diplomatico. Anche la Missione iraniana presso l’Onu aveva respinto le accuse, definendole “infondate e maliziose”.

Teheran, nonostante le minacce di Raisi e Hajizadeh, ha infatti in programma una normale azione legale contro Trump per il suo ruolo nell’assassinio con droni a Baghdad di Soleimani nel 2020.

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