Festa della Repubblica: Mattarella ricorda il referendum del 1946

Festa della Repubblica: Mattarella ricorda il referendum del 1946

Inizia la festa della Repubblica. Meloni: “essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato e trasmesso“. Mattarella ricorda il referendum del 2 giugno del 1946. Crosetto meno ottimista sulla permanenza della pace: “occorre, purtroppo, abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre“.

Questa mattina la deposizione della corona di alloro sull’Altare della Patria, poi la parata militare in via dei Fori imperiali alla presenza delle più alte cariche dello Stato, tra cui Sergio Mattarella e Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni

La Premier italiana è stata la prima a parlare della festa di oggi sui social: “Celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale. celebrare l’Italia di oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato e trasmesso“.

Sergio Mattarella

Sergio Mattarella ha ricordato per l’occasione il referendum del 2 giugno del 1946, nel quale gli italiani “Scelsero di proseguire in un cammino verso l’affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività“.

Meno ottimista Guido Crosetto, per il quale “occorre, purtroppo, abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre, difendendosi dalle minacce esterne e da quegli attori globali che considerano un orpello i nostri valori fondanti: la pace, la sicurezza, la libertà e la democrazia“.

Per il ministro della Difesa “dobbiamo costruire una difesa nazionale solida e interoperabile, che rafforzi e integri la Nato attraverso la costruzione di un pilastro europeo della Difesa” che Crosetto considera il solo modo per “continuare a promuovere i valori della cooperazione, della libertà e della sicurezza condivisa“.

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