
Gaza: Trump preme per la tregua
Donald Trump preme per il cessate il fuoco a Gaza. Anche per la Hostages and Missing Families Forum”non ci sono ostacoli per porre fine alla guerra”. Tel Aviv critica le dichiarazioni di Guterres sugli aiuti umanitari nella Striscia.
Secondo Donald Trump, un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza potrebbe essere annunciato già questa settimana. Parlando con i giornalisti nello Studio ovale della Casa bianca, il presidente americano ha dichiarato “Ho appena parlato con alcune delle persone coinvolte. Ci stiamo impegnando perché la gente sta morendo“.

Donald Trump
Per il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, qualsiasi accordo su una fine delle ostilità a Gaza “deve includere garanzie che preservino il cessate il fuoco“. Ma non è solo Trump a premere per un cessate il fuoco. La Hostages and Missing Families Forum, associazione israeliana che riunisce le famiglie degli ostaggi, ha chiesto la fine delle ostilità e l’immediato accordo di liberazione con Hamas, sottolineando come “non ci sono ostacoli per porre fine alla guerra a Gaza“.

Badr Abdelatty
L’associazione ha chiesto quindi un accordo globale per la liberazione dei 50 ostaggi, confermando che “Il Governo ha dimostrato ancora una volta ciò che la maggior parte dell’opinione pubblica gia sa: la missione di sconfiggere Hamas è stata completata. Israele è riuscito a rimuovere la vera minaccia dalla Striscia di Gaza e ha raggiunto i suoi obiettivi di sicurezza“.

Antònio Guterres
Nel frattempo, da parte di Tel Aviv arriva la replica alle dichiarazioni di Antònio Guterres, che di recente ha definito la distribuzione di aiuti umanitari attuata da Israele nella Striscia di Gaza “un sistema militarizzato che uccide persone“. Il ministero degli esteri israeliano ha replicato “Accusare Israele per i fallimenti dell’ONU e per le azioni di Hamas è una tattica deliberata” e la diplomazia di Tel Aviv difende la Gaza Humanitarian Foundation, organizzazione sostenuta sia da Israele che dagli USA, sottolineando che “Ha fornito direttamente più di 46 milioni di pasti ai civili palestinesi, non ad Hamas“.