Soumahoro: nuove irregolarità nella gestione di fondi pubblici. Rischia il seggio da deputato

Soumahoro: nuove irregolarità nella gestione di fondi pubblici. Rischia il seggio da deputato

Irregolarità nella gestione di 12mila euro di fondi pubblici ricevuti per la campagna elettorale, la motivazione per cui la Corte d’appello di Bologna ha chiesto alla Camera di far decadere dal suo seggio il deputato di sinistra Aboubakar Soumahoro.

Nuovi problemi legali e politici, quindi, per il “Sindacalista dei braccianti”, già da tempo nei guai per l’indagine nei confronti della moglie Liliane Murekatete e della suocera Marie Thérèse Mukamitsindo, accusate di aver sottratto fondi destinati all’accoglienza dei migranti nella loro coop (Ospitati in condizioni indecenti) e sottoposte di recente agli arresti domiciliari.

Tra l’altro non è la prima volta che Soumahoro viene accusato di scarsa trasparenza nella gestione dei fondi. A settembre dello scorso anno, infatti, Sambarè Soumahila (Co-fondatore insieme a Soumahoro della Ong Lega braccianti) denunciò di non aver mai potuto accedere ai conti correnti dove passavano le donazioni provenienti dalla piattaforma GoFundMe, e di non aver mai saputo come fossero stati utilizzati quei fondi. A scatenare la reazione fu in particolare il Natale del 2021, quando Soumahoro si recò nella zona di Borgo Mezzanone mascherato da Babbo Natale per consegnare i regali ai bambini migranti, dopo aver raccolto a tale scopo 16mila euro. Ma nella zona e in quell’occasione, come fecero notare sindacalisti e volontari, non c’erano bambini.

Aboubakar Soumahoro

Tra le contestazioni avanzate ora dal Collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello di Bologna nei confronti di Soumahoro ci sono anche la tardiva indicazione del mandatario sul finanziamento della propria campagna elettorale, e la tardiva comunicazione del conto corrente di riferimento dov’è transitato il denaro.

Soumahoro, deputato nelle liste di Alleanza Sinistra e Verdi e passato nel gruppo misto, ha già ricevuto per questa storia un’ammenda di 40mila euro il 29 settembre scorso dalla Corte d’appello, poi convertita in ingiunzione di pagamento perché la sua difesa non aveva convinto i magistrati.

Lorenzo Fontana

In questi giorni Oliviero Drigami, presidente della Corte bolognese, ha inviato anche una segnalazione a Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati, e agli uffici della stessa Camera chiedendo di decidere il futuro parlamentare di Soumahoro, che ora rischia di perdere il seggio da deputato. I 40mila euro della multa, infatti, raggiungono quasi il tetto massimo fissato dalla legge che, in casi di tale gravità, prevede anche la perdita della carica e indica nelle irregolarità contabili i presupposti per l’ineleggibilità. Se venisse riconosciuta, Soumahoro perderebbe anche in via retroattiva indennità e stipendi da parlamentare.

L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha quindi dato seguito alla richiesta della corte di Bologna, affidando la pratica alla Giunta per le elezioni, che ha già avviato l’iter per la decadenza. Da parte sua, Soumahoro nega ogni addebito: “Le contestazioni di irregolarità che mi vengono mosse riguardano aspetti meramente formali. I fondi, come previsto dalla legge, sono stati tutti utilizzati per la campagna elettorale. I miei avvocati stanno predisponendo il ricorso contro il provvedimento della Corte d’appello di Bologna. La Giunta per le elezioni, che è l’organo parlamentare competente, riceverà quanto prima la mia documentazione per fare piena luce su ogni aspetto. Sono sereno, dimostrerò la mia assoluta trasparenza nelle sedi opportune”.

 

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