Guerra a Gaza: raggiunto accordo tra Israele e Hamas, ma Netanyahu rinvia la ratifica

Guerra a Gaza: raggiunto accordo tra Israele e Hamas, ma Netanyahu rinvia la ratifica

Raggiunto accordo tra Tel Aviv e Hamas per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ma Netanyahu rimanda la ratifica, accusando Hamas di voler ritrattare i termini. Tajani “Sarò in missione subito dopo l’avvio del cessate il fuoco”.

Sembra che Hamas e Israele abbiano trovato un accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, nell’ambito della guerra iniziata il 7 ottobre del 2023. Accordo che entrerà in vigore domenica prossima.

L’annuncio è partito prima in via informale da diverse fonti dei mediatori, poi in modo ufficiale da Donald Trump, e infine dal Qatar, dove a Doha si sono svolti gli ultimi giorni decisivi dei colloqui, in una conferenza stampa del premier Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.

Mohammed bin Abdulrahman Al Thani

Come accennavamo, il primo a darne notizia ufficialmente è stato Trump. Il presidente eletto americano ha infatti subito dichiarato: “Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medioriente. Saranno rilasciati a breve. Questo epico accordo di cessate il fuoco avrebbe potuto realizzarsi solo in seguito alla nostra storica vittoria di novembre“.

Anche Joe Biden rivendica il merito di questo risultato: “La mia diplomazia non si è mai fermata nei suoi sforzi per ottenere questo risultato. Sono emozionato“. Biden ha dichiarato che lui e il team del presidente eletto hanno parlato come “una squadra” negli sforzi per l’accordo, ma alla domanda se il merito dell’accordo vada a lui o a Trump ha risposto: “È uno scherzo?“.

Joe Biden

L’accordo prevede tre fasi. La prima di 42 giorni, nella quale verranno liberati 33 ostaggi in cambio del rilascio di detenuti palestinesi, come conferma il premier del Qatar. Un accordo “doloroso” ma “importante“, come lo ha definito il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, nel corso di una sua visita in Italia.

Le strade di Gaza si sono subito riempite di persone che festeggiavano l’accordo, così come a Tel Aviv nelle famiglie israeliane, perenti degli ostaggi. A Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia, una folla di palestinesi è scesa in piazza per celebrare l’intesa, con applausi e clacson. Ma poche ore dopo l’annuncio dell’intesa, residenti e autorità dell’enclave palestinese hanno denunciato che Israele ha intensificato gli attacchi su Gaza, uccidendo decine di persone.

Questi ostaggi, che fanno parte dell’accordo, sarebbero ancora vivi e si tratterebbe di donne civili, soldatesse, uomini di più di 50 anni e uomini malati. I primi 3 ostaggi dovrebbero essere rilasciati domenica, altri 4 nel settimo giorno dell’accordo e altri 26 nelle 5 settimane successive. I dettagli della seconda e terza fase verranno poi definiti nel corso della prima, che in parallelo vedrà anche negoziati sulla fine della guerra nel suo insieme.

Benjamin Netanyahu

Bisognerà poi ricostruire e riorganizzare il territorio di Gaza, con molte domande tra cui chi governerà la Striscia o supervisionerà la ricostruzione. La guerra scoppiò dopo un attacco di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre del 2023, in cui sono vennero uccisi circa 1.200 israeliani e altri 250 presi in ostaggio. Tel Aviv rispose subito con una feroce offensiva, il cui bilancio attuale è di oltre 46mila palestinesi uccisi (secondo uno studio di Lancet sarebbero 70mila) e del 90% della popolazione di Gaza sfollata, con una grave crisi umanitaria.

Non è ancora chiaro quanti palestinesi sfollati potranno tornare a ciò che resta delle loro case e le tempistiche, e se l’accordo porterà effettivamente a una fine completa della guerra e al ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza, che erano richieste fondamentali di Hamas per liberare gli ostaggi.

L’intesa sul cessate il fuoco richiede però l’approvazione da parte del Gabinetto israeliano, che doveva riunirsi questa mattina. Ma è stata rimandata. Benjamin Netanyahu accusa Hamas di tentare di ritrattare all’ultimo i termini dell’accordo cercando di decidere i prigionieri palestinesi da rilasciare.

Per Netanyahu “Hamas sta rinnegando le intese e creando una crisi dell’ultimo minuto che sta impedendo l’accordo” e sottolinea che “Il gabinetto israeliano non si riunirà fino a quando i mediatori non avranno notificato ad Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell’accordo“.

Antonio Tajani

Intanto il suo portavoce ha fatto però sapere che “le notizie di un ritiro dall’asse Filadelfia sono una bugia totale” e che il premier israeliano “non ha rinunciato a un millimetro del controllo israeliano sull’asse Filadelfia“.

Accuse che il leader di Hamas Sami Abu Zuhri ha definito: “Senza alcun fondamento. Non vi è alcuna base per le affermazioni di Netanyahu, secondo cui il movimento sta facendo marcia indietro rispetto ai termini dell’accordo di cessate il fuoco“. L’esponente di Hamas Izzat el-Reshq, da parte sua, assicura che il movimento è impegnato a rispettare l’accordo.

Il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha dichiarato: “Voglio recarmi a Gaza e Israele subito dopo l’avvio del cessate il fuoco per incoraggiare una nuova stagione di pace. I segnali sono positivi, anche per il cessate fuoco in Libano e l’elezione del presidente Aoun. Sarà una visita per rafforzare il cessate il fuoco e rafforzare la pace. L’Italia vuole essere protagonista con una nuova azione di pace e siamo disposti a inviare uomini che possano partecipare eventualmente a una iniziativa delle Nazioni Unite per riunificazione la Palestina. Così come lavoriamo col Nord Africa, lavoriamo con il Medio Oriente perché Mediterraneo sia mare di pace. Infatti abbiamo anche dato disponibilità a inviare 100 carabinieri per formare gli agenti di polizia dell’Autorità nazionale palestinese“.

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