La Corte di Cassazione conferma le condanne per la slavina di Rigopiano. Un anno e otto mesi di reclusione all’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo
La Corte di Cassazione ha confermato le condanne per la slavina di Rigopiano. Condannato a un anno e otto mesi l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo
La Corte di Cassazione ha pronunciato la parola fine sul drammatico e doloroso caso della slavina di Rigopiano, dove nel Gennaio del 2017 persero la vita ben 29 persone, fra clienti e personale dell’Hotel. La sentenza della suprema corte conferma in linea di principio le tesi dei giudici della corte d’appello, confermando la condanna inevitabile per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione, ed il rinvio a giudizio per ben sei dirigenti della regione Abruzzo. Per questi il processo è da rifare in corte d’appello, anche se si paventa la possibilità che si possa arrivare ad una prescrizione per tutti gli imputati, compreso l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, a differenza dell’ ex gestore dell’hotel, Bruno Di Tommaso condannato in via definitiva. Sollievo da parte dei parenti delle vittime della slavina, che anche se non potranno riavere indietro i propri cari, almeno hanno visto riconosciute le loro ragioni ed un congruo risarcimento per la perdita e l’afflizione morale subita. Il comitato dei parenti delle vittime di Rigopiano andrà avanti in questa battaglia, anche per il prossimo processo d’appello che si terrà a Perugia, stando alle parole della Sig.ra Anna Pastorelli che nella sciagura perse suo figlio. Ci sentiamo di aggiungere che non vasta la vicinanza scontata quando accadono questi drammatici fati, ma in modo particolare la serietà e onesta da parte delle istituzioni, che nel caso in questione sono del tutto mancate,di prevenire e preservare in ogni contesto il valore della vita umana