La questione immigrazione e l’Italia. Una battaglia lunga che da sola la nazione non può vincere

La questione immigrazione e l’Italia. Una battaglia lunga che da sola la nazione non può vincere

La questione immigrazione è entrata per la prima volta in modo prepotente nella vita degli italiani nel lontano Agosto del 1991, quando nel porto di Bari arrivò la prima nave albanese con a bordo centinaia di cittadini del paese delle aquile. Ricordo che il giorno dopo l’allora capo della Polizia, il defunto prefetto Vincenzo Parisi arrivò in fretta e furia a Bari per coordinare le operazioni, anche se si capì sin dalla prima ora che l’orda di immigrati clandestini non si sarebbe certo fermata con quello sbarco. I successivi governi di centro sinistra di ideologia cattolica e comunista, il peggio connubio che ci possa essere, hanno di fatto, con leggi fuori dalle logiche di uno Stato forte e liberale, spalancato le porte irregolare specie quella proveniente dall’Africa. Solo nel 2001 con la ben nota legge “Bossi-Fini” è arrivato un segnale di arresto all’invasione che già dalla fine degli anni novanta ha colpito le coste italiane, e in una certa maniera si è avuto un’inversione di tendenza negli arrivi e anche perchè questa legge consentiva espulsioni più facili e rapidi, ma con i governi abusivi a guida PD che dal 2011 allo scorso anno, con un eccezione di un anno con la Lega al governo, gli sbarchi hanno avuto un trend di crescita esponenziale e gli scafisti criminali hanno ceduto lo scettro alle ben note ONG. Queste finte organizzazioni non governative a cui gli Stati e il potere ecclesiastico hanno concesso sin dalla prima ora la patente di legittimità e l’ aurea solenne per la salvaguardia delle vite umane in mare, hanno con il tempo trasformato quello che poteva all’inizio sembrare un soccorso a navi in difficoltà, in un vero e proprio business economico. Il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni ha fatto della lotta all’immigrazione selvaggia e di massa il primo cavallo di battaglia e primo punto del programma elettorale dello scorso anno. Purtroppo per di motivi, fra i quali senza nascondersi dietro a scuse deboli, una delle cause che fino ad ora non hanno consentito all’esecutivo di ridurre gli sbarchi che sono cresciuti in modo considerevole. Ora Giorgia Meloni ha davanti a sè due possibilità all’opposto fra di loro, ovverosia o accettare in modo passivo questa incontrollata “invasione” e dire ai suoi elettori che il governo non riesce a vincere questa battaglia, oppure come noi riteniamo sia più giusto, mettere in campo tutte le forze a disposizione, anche con appoggi necessari esterni, e con unitarietà di vedute con gli alleati di governo, al fine di vincere questa battaglia e non condannare l’Italia a un percorso di annientamento culturale e di cambio di tessuto etnico e sociale, oltre a scongiurare i pericoli reali che un’immigrazione incontrollata può comportare. Non è meglio aiutare gli africani a casa loro, e dare lì delle opportunità di sviluppo per l’intero continente? Crediamo di sì e non ci arrendiamo ad un altro percorso deplorevole e triste per la amata terra italica

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