Crollo Scampia: si cerca una locazione temporanea per 500 persone

Crollo Scampia: si cerca una locazione temporanea per 500 persone

300 residenti delle Vele di Scampia hanno potuto rientrare nei loro appartamenti. Per le altri 500 si cerca una sistemazione di emergenza. Gli psicologi scendono in campo per aiutare i feriti. Cozzuto: “Parliamo di bambini e nuclei familiari che vivono già in condizioni sociali, economiche e culturali che rappresentano di per sé un fattore di rischio”.

In seguito al crollo della Vela celeste a Scampia, che ha provocato 2 vittime e 13 feriti, solo 300 persone hanno potuto rientrare nei loro appartamenti. Per le altre 500 si sta cercando una locazione temporanea di emergenza.

Il prefetto di Napoli Michele di Bari ha dichiarato che “Sono state individuate 17 strutture che accoglieranno un totale di circa 300 persone. Per gli altri 200 si sta verificando la disponibilità di altre strutture”.

Gaetano Manfredi

Già ieri alcuni evacuati hanno occupato la sala dell’Università Federico II, vicina alle Vele di Scampia. Sia come forma di protesta, sia per ripararsi dal caldo, eccessivo nelle tende di emergenza montate dalla Protezione civile.

Molti residenti indicano come causa del crollo alcuni lavori svolti in passato nella struttura delle Vele, ma nessuna di queste versioni è stata confermata dalle indagini. Secondo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, tali lavori non hanno nulla a che vedere con il crollo del ballatoio.

L’indagine dei pm Manuela Persico e Mario Canale, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte, ipotizza i reati di disastro, crollo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, e punta a una ricostruzione precisa della dinamica del crollo, verificando anche le procedure amministrative dei lavori.

Le Vele di Scampia

Un tecnico di una delle imprese che si occupano dei lavori ha sottolineato: “Abbiamo demolito alcuni box, alzato mura di contenimento, eliminato cancellate. Nulla che possa aver favorito il crollo. Sono precipitate tre passerelle in acciaio, a livelli diversi, in pessimo stato di manutenzione”.

Nel frattempo sono scesi in campo anche degli psicologi per aiutare i feriti, in particolare i bambini. Come conferma il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Armando Cozzuto: “Parliamo di bambini e nuclei familiari che vivono già in condizioni sociali, economiche e culturali che rappresentano di per sé un fattore di rischio e che oggi si trovano a dover combattere con un vissuto traumatico e con il lutto. Per questo è necessario intervenire tempestivamente e supportare soprattutto i più piccoli, per fare in modo che quella che inizialmente è una risposta ad un evento traumatico non sfoci in una vera e propria psicopatologia“.

“Tra l’altro” prosegue Cozzuto “perdere la propria abitazione o la sicurezza di vivere in quelle case, può modificare gli stili di vita e ciò può comportare anche lo svilupparsi di una serie di sintomatologie che rientrano solitamente nei disturbi d’ansia e dell’umore. L’Ordine è in campo, accanto alla Protezione civile, con una funzione di coordinamento. Bisogna fare in modo che le persone e soprattutto i bambini non si chiudano nel silenzio perché questo potrebbe comportare il rischio che ogni bambino attivi una propria lettura di quanto accaduto“.

Il complesso edilizio delle Vele di Scampia fu costruito tra il 1962 e il 1975 dietro progetto dell’architetto Franz Di Salvo per creare nuovi quartieri di edilizia popolare in diverse città italiane, grazie ai fondi della Cassa del Mezzogiorno, un ente pubblico creato negli anni Cinquanta per finanziare interventi e opere di pubblico interesse nell’Italia meridionale.

Gli edifici sono diventati famosi come Vele così per la loro forma, ognuna ribattezzata dagli inquilini con un colore: quella in cui è avvenuto il crollo è la Vela celeste. Tra le tre su sette rimaste dopo le demolizioni iniziate negli anni Novanta la Vela celeste è l’unica che non sarà abbattuta ma riqualificata attraverso il progetto Re-Start Scampia, avviato dall’amministrazione di Luigi de Magistris e poi proseguito da quella attuale di Manfredi.

Dopo la vittoria alle elezioni del 2021, il centrosinistra guidato da Manfredi ha esteso il progetto edilizio con i fondi europei messi a disposizione dal PNRR che coinvolgono vari progetti: 156 milioni di euro per completare l’abbattimento delle Vele e costruire nuovi complessi di edilizia residenziale pubblica, un asilo nido, una scuola dell’infanzia, un centro civico, sociale e culturale, strutture commerciali, laboratori artigianali, botteghe commerciali e un nuovo parco urbano.

 

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