Lombardia: la speleologa Ottavia Piana estratta dalla grotta

Lombardia: la speleologa Ottavia Piana estratta dalla grotta

La speleologa Ottavia Piana è stata estratta dalla grotta dove era rimasta intrappolata per 80 ore in seguito a una caduta. Le polemiche per i costi dei soccorsi. Il presidente della Società Speleologica Italiana. “I nostri soci hanno un’assicurazione”.

Intorno alle 3 della notte tra martedì e mercoledì a speleologa bresciana Ottavia Piana è stata estratta dalla grotta di Bueno Fonteno, nella Bergamasca, dove era intrappolata da sabato scorso a causa di un incidente: era caduta di schiena da un’altezza di quasi cinque metri mentre scalava una parete interna.

L’operazione di salvataggio ha impiegato quasi 120 tecnici con turni suddivisi in 15 ore e una presenza costante di almeno 20 tecnici nella grotta.
L’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie alla preventiva rimozione delle ostruzioni in vari punti della grotta e per la scelta fatta dai dottori di evitare soste prolungate”, aveva comunicato poco prima del salvataggio il Soccorso alpino.

Ottavia Piana

Ora rimangono le cure nel reparto di traumatologia. Come conferma Corrado Camerini, medico delegato del Soccorso speleologico lombardo e il responsabile dell’intervento: “Bisogna sempre tener presente che Ottavia ha traumi e probabili fratture in varie parti del corpo, gambe, torace, faccia, che hanno provocato un inevitabile rallentamento delle operazioni. Al momento comunque non ci sono emergenze. È evidente che la diagnostica che si può fare in grotta non è quella di una tac o risonanza magnetica di un ospedale”.

Ora i carabinieri della compagnia di Clusone ricostruiranno le dinamiche dell’incidente, con accertamenti in accordo con la Procura di Bergamo, per verificare se sono state rispettate tutte le precauzioni previste. In Lombardia sono stati effettuati 1.754 interventi di soccorso in montagna nel solo 2023, ma di questi appena 7 hanno riguardato speleologi.

Nel frattempo sono nate polemiche sui costi dei soccorsi, con voci che fanno riferimento ai soldi dei cittadini usati per salvare una “ragazza inesperta”. Ma a rispondere à Sergio Orsini, presidente della Società Speleologica Italiana. “I nostri soci hanno un’assicurazione che copre i costi di soccorso in caso di infortunio. Gli speleologi sono coperti sia per l’autosoccorso sia per l’utilizzo delle strutture del Corpo nazionale di soccorso alpino”.

Per il salvataggio di Ottavia Piana, quindi, non pagheranno i cittadini, ma l’assicurazione che copre gli speleologi dal momento in cui escono dalla macchina per andare nella grotta e fino a quando rientrano.

 

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