M5S, cosa accadrà ora, in seguito allo scontro Grillo-Conte?

In seguito alla conferenza stampa di Giuseppe Conte , che ha risposto con un no secco a Grillo sulla sua proposta di revisione dello Statuto, propedeutica al suo arrivo alla guida politica dei pentastellati — , cosa accadrà ora nel Movimento? Se Conte non avrà il via libera, sarà la fine della rifondazione contiana, forse anche dell’asse con il Pd.

Grillo ha in mano il M5S e senza il suo nullaosta, nessun cambiamento può avvenire. Con un suo no, tutto verrà rimesso in discussione ed è probabile che si voti la guida collegiale varata a febbraio.

Se invece lo statuto sarà accolto da Grillo, Vito Crimi convocherà l’assemblea degli iscritti.
Occorrono due settimane di preavviso per indirla. Per la prima volta, si voterà non su Rousseau (con possibili contestazioni legali da chi è rimasto fedele alla linea di Davide Casaleggio), ma sulla nuova piattaforma, Sky Vote, che è pronta al varo.

Al posto di Rousseau, ora ci sono due società con compiti distinti: la Corporate Advisors e la Isa srl. La gestione dei dati degli iscritti è invece sulle spalle del M5S, sull’open source Odoo. In caso di voto determinante sarà il quorum. Il ‘vecchio’ M5S raggiungeva quasi i 195mila iscritti con circa 112mila attivisti aventi diritto di voto.
Conte vuole una maggioranza larga per far partire il nuovo corso: non ci sono dubbi sull’esito quasi bulgaro delle modifiche allo statuto (in passato le votazioni simili hanno oscillato sempre tra l’80 e il 90% dei consensi), il nodo è sul numero effettivo dei votanti: una base esigua potrebbe frenare l’impulso del progetto.
Chi prenderà in mano il M5S, avrà un tempo brevissimo per dare il via libera alle liste nei diversi comuni: il rischio sempre più concreto è che il Movimento alle Amministrative si presenti solo nei grandi centri.